Politica

Recupero ecoballe, "non possiamo più aspettare"

Il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi): "Va risolto il pasticcio burocratico che ha portato al blocco della rimozione delle ecoballe"

Una delle ecoballe recuperate da un peschereccio

“Va disinnescata la bomba ecologica a orologeria che grava sui fondali marini dell'Arcipelago toscano. Dopo cinque anni è urgente rimuovere le ecoballe disperse in mare, il golfo di Follonica e il Santuario dei Cetacei non possono più aspettare". Così il consigliere regionale Parolo Marcheschi (Fdi) sul caso delle ecoballe, contenenti plastica pressata, disperse da 5 anni nei fondali marini tra Piombino, Follonica ed Elba.

"Davvero assurdo - ha aggiunto - che in 5 anni non sia arrivata la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, necessità per la quale tutti sono concordi: Ministero dell’ambiente, enti locali, Guardia costiera. Abbiamo invece assistito a rimpalli di responsabilità, allo sport nazionale dello scaricabarile. Va risolto il pasticcio burocratico che ha portato al blocco della rimozione delle ecoballe, il vano passare del tempo ha già provocato danni forse irreversibili per l’ecosistema marino dell’Alto Tirreno”.

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Roberto Biasci. "Da tempo stiamo seguendo con attenzione la triste vicenda legata al continuo differimento delle operazioni di recupero, riguardanti le ormai note ecoballe disperse al largo di Piombino. Una situazione che si trascina colpevolmente e stancamente da anni con la sempre più crescente preoccupazione che ci possano essere seri problemi per l'ecosistema marino circostante. Nonostante reiterati appelli provenienti da più parti, atti parlamentari e sollecitazioni varie tutto è inspiegabilmente fermo. La burocrazia e probabilmente qualche negligenza di troppo-sottolinea il rappresentante della Lega-si stanno frapponendo alla definitiva risoluzione della grave criticità che ha anche avuto, giustamente, ampio spazio sui media nazionali".