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L'infermiera non tornerà al lavoro

L'Asl respinge in toto le ricostruzioni raccontate da Fausta Bonino e aggiunge che, per il momento, l'infermiera rimane sospesa dal suo incarico

Fausta ha detto di voler tornare a fare l'infermiera, ma l'Asl Toscana Nord Ovest è intervenuta proprio in relazione alle recenti notizie in merito all'eventuale reintegro di Fausta Bonino.

"La decisione di sospendere la dipendente - ha fatto sapere in una nota l'Asl Toscana Nord Ovest - era stata presa in virtù delle norme presenti nel contratto collettivo nazionale della sanità, nella parte in cui si regolano i rapporti tra procedimento penale e disciplinare".

In base a questo, infatti, il dipendente che sia colpito da misura restrittiva della libertà personale è sospeso d'ufficio dal servizio con pronazione della retribuzione per la durata dello stato di detenzione o comunque dello stato restrittivo della libertà. Ma proprio dallo stesso contratto si prevede che “l’azienda o ente…, cessato lo stato di restrizione della libertà personale, può prolungare il periodo di sospensione del dipendente fino alla sentenza definitiva” a determinate condizioni tra cui rientra il procedersi per “fatti tali da comportare, se accertati, l'applicazione della sanzione disciplinare del licenziamento”.

Ad oggi, dunque, anche dopo la valutazione del Tribunale del Riesame, l’Azienda non ritiene di modificare la propria posizione sullo stato di sospensione tenendo conto, come evidenziato anche nell’ordinanza di riesame, il permanere di una gravissima ipotesi accusatoria e la necessità di completamento di accertamenti, anche peritali, che peraltro risultano essere già stati avviati dagli organi inquirenti.

L'infermiera di Piombino, nelle sue recenti dichiarazioni, ha detto che attorno a lei sia stato costruito un caso ad hoc (leggi l'articolo consigliato, ndr), l'Asl si riserva la possibilità di eventuali iniziative di tutela rispetto alle dichiarazioni rilasciate.