Marciana Marina non ci sta e non vuole pagare, Portoferraio si tutela e la battaglia si sposta in tribunale. La vicenda dell'Unione dei comuni continua a lasciare strascichi velenosi e i Comuni elbani sono pronti a darsi battaglia a suon di carte bollate.
Il detonatore è stato il ricorso al Tar della Toscana presentato dal sindaco di Marciana Marina Ciumei contro gli atti del liquidatore, dottoressa De Castelli. Riassumendo l'antefatto: l'Unione dei Comuni (che a differenza di quanto suggerisca il nome ne contava cinque su otto) lascia, secondo gli atti del commissario liquidatore, un bel buco di bilancio (intorno ai 4 milioni di euro). La Regione interviene e chiede che a pagare siano tutti i comuni, anche chi non ne fece parte e a questo punto Ciumei fa ricorso al tribunale amministrativo.
La vicenda diventa domestica dato che il comune capofila per la liquidazione è Portoferraio che decide adesso di costituirsi in giudizio contro il ricorso presentato da Ciumei e chiama a rappresentare i propri interessi il professor Paolo Carrozza, insigne amministrativista pisano, che per il suo incarico prenderà quasi 6mila euro.
Ciumei non lascia spazio a dubbi riguardo la valutazione dell'Unione dei Comuni, definendola "una sconsiderata operazione istituzionale e un sopruso verso Marciana Marina e verso i marcianesi". Lasciando intravedere peraltro che potrebbero esserci risvolti più gravi di quelli amministrativi. "Negli atti del commissario liquidatore si parla di distrazione di fondi per scopi diversi da quelli istituzionali".