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Un piano clima per l'Elba, lo chiede il WWF

ISOLA D'ELBA - Un piano clima per l'Elba, perchè i cambiamenti climatici non possono attendere. E' quanto chiede il WWF Isola d'Elba alla luce dei fenomeni meteo che hanno interessato e continuano ad interessare l'Elba e l'Arcipelago Toscano sempre più attaccati da eventi atmosferici anomali. E' di tutta evidenza - scrive il WWF - come la lotta ai cambiamenti climatici non possa essere rinviata e considerata solo una questione da “grandi summit”: l'impegno alla riduzione delle emissioni di gas serra deve venire dal comportamento di tutti. I mutamenti del clima – sottolinea il WWF – ci pongono sempre più spesso di fronte ai danni provocati da fenomeni estremamente puntuali nello spazio ed estremamente violenti; è assodato che tali fenomeni sono legati all'aumento della Co2 in atmosfera e al cosiddetto “effetto serra”. E' necessario, pertanto, incentivare l'utilizzo delle energie provenienti da fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico, ed in questo, il WWF sollecita le istituzioni elbane a farsi parte attiva e ad elaborare un “Piano del Clima” per l'Elba, sulla scorta dell'esempio di altre municipalità italiane (e, c'è da sottolineare, molto meno beneficiate dall'irraggiamento solare). Occorre elaborare una serie di azioni comuni, indirizzate ad una drastica riduzione delle emissioni di Co2. Dal punto di vista privato - suggerisce il WWF Elba - è necessario elaborare un piano di educazione energetica rivolto ai cittadini che, anche con opportuni incentivi, li incoraggi a riqualificare in maniera “green” le proprie abitazioni ad es. con l'installazione di lampade a basso consumo, di vetri basso-emissivi, di coibentanti per favorire un maggiore isolamento termico. Dal punto di vista pubblico, l'input potrebbe essere dato ad esempio, dalla riqualificazione dei parcheggi che potrebbero venir dotati di coperture fotovoltaiche. Questo, avrebbe indubbi vantaggi a costi anche relativamente contenuti: eviterebbe il surriscaldamento dei veicoli in sosta e il conseguente utilizzo degli impianti di condizionamento o dei finestrini aperti che fanno consumare molto combustibile (quindi un primo risparmio di emissioni di Co2), produrrebbe energia elettrica pulita da immettere in rete, riducendo l'utilizzo delle fonti fossili (un secondo risparmio di Co2), in più, - conclude il WWf Elba - queste politiche energetiche potrebbero costituire un volano per una ripartenza delle attività economiche, per la formazione di professionalità, soprattutto giovani e per la riduzione della dipendenza dell'economia isolana dall'industria turistica ormai esposta alla forte concorrenza di altre aree “low-cost” e più qualificate in termini di servizi offerti".