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Il gasolio della collisione terrorizza la Toscana

Vanno avanti senza sosta le operazioni per recuperare l'olio combustibile finito in mare dopo lo scontro tra i due mercantili. L'Arcipelago ha paura

Proseguono senza sosta le operazioni per limitare i danni causati dalla collisione tra la nave tunisina Roro Ulysse e la portacontainer cipriota CLS Virginia avvenuta lo scorso 7 ottobre. Nonostante le barriere sistemate per evitare che il liquido si espanda ulteriormente in mare, i timori per le ripercussioni sull'ambiente non cessano. 

Ieri sera, intanto le due navi si sono staccate e secondo la prefettura di Tolone, in Corsica, è successo in modo spontaneo, probabilmente per effetto delle onde. 

E ora i timori si infittiscono anche sulle coste toscane e in primo luogo nel Parco dell'Arcipelago Toscano il cui presidente Giampiero Sammuri non ha nascosto la sua preoccupazione: "Siamo molto vigili perché c'è la preoccupazione che ci possano essere effetti sulle coste del parco nazionale dell''Arcipelago toscano e nel Santuario dei cetacei, stiamo aspettando il risultato dei sopralluoghi di Ispra". 

Ora l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha in programma di svolgere un sopralluogo in elicottero sulla macchia che, peraltro, nei giorni scorsi è stata osservata anche dal satellite. Se necessario saranno organizzati anche sopralluoghi mirati a Capraia e Gorgona, in particolare se dovesse verificarsi la possibilità di animali in difficoltà.