I due, di origini napoletane, secondo l'accusa avevano messo in piedi sull'isola una fiorente attività di spaccio di cocaina.
Il 28 luglio scorso un trentenne albanese è stato pestato a sangue a colpi di casco e ha raccontato ai carabinieri di essere stato aggredito da due uomini con l'accento napoletano che lo avrebbero anche minacciato di "farlo fuori" se avesse continuato a dare loro "fastidio": sull'isola i due dovevano restare i soli gestori del mercato della cocaina.
I carabinieri del Giglio, grazie alla testimonianza dell'albanese hanno iniziato e chiuso presto le indagini e hanno registrato l'attività quotidiana di spaccio dei due napoletani anche grazie alle intercettazioni telefoniche.
I due sono agli arresti domiciliari su richiesta della procura di Grosseto.