Cultura

Scoperte e scuole, si chiude in bellezza lo scavo

E' terminato oggi lo scavo alla villa romana di San Giovanni fra importanti scoperte archeologiche e una grande partecipazione delle scuole

Si chiude con ottimi risultati il quarto scavo archeologico alla villa romana di San Giovanni. Anche quest'anno la cooperazione fra le università di Siena, Firenze e la Normale pisana e le associazioni culturali come Italia Nostra e Aithale ha permesso di capire più e meglio la storia dei resti romani di Portoferraio.

Una vera svolta sotto il profilo storico e scientifico, come racconta il professor Franco Cambi che ha guidato lo scavo: "Quella che pensavamo essere una semplice casa di campagna si è rivelata una villa più antica della villa delle grotte di almeno un paio di generazioni. Pensiamo quindi che la famiglia dei Valerii abbia in un primo momento abitato qui, intorno al 200 a.C. e solo dopo costruito la villa celebrativa delle grotte".

Un cambiamento di prospettiva che porta sullo scavo di San Giovanni una luce totalmente nuova e lo rende ancora più prezioso: "Abbiamo iniziato nel 2012 cercando tracce di un forno per la lavorazione del ferro dopo gli scavi di Baratti e Populonia. Non lo abbiamo trovato ma abbiamo trovato questa - indicando le fondamenta della casa che emergono dal terreno - sappiamo ora che si tratta di una casa contadina riconvertita dopo la fine dello sfruttamento metallurgico dell'isola. Immaginiamo che quattro generazioni di Valerii abbiano abitato qui raggiungendo l'apice in Valerio Messalla.

Questa era una casa semplice ma funzionale che bruciò per un violento incendio. Questi sono i resti di cinque vasi infossati che servivano alla fermentazione del vino".

Uno scavo che quest'anno ha visto anche il coinvolgimento delle scuole in maniera significativa: "Grazie alla generosità della famiglia Gasparri più di 1.400 tra bambini e ragazzi sono venuti a visitare lo scavo e vedere dal vivo il lavoro dei volontari. Penso che si possa valorizzare ancora di più: i risultati lasciano sperare che questa possa essere ora un'eccellenza nel panorama culturale di Portoferraio e che possa essere inserita nel famoso museo della rada di cui si parla da qualche tempo, insieme alla villa delle grotte e al museo della Linguella".