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Scintille fra Campo e Porto Azzurro sul Buraccio

Il Comune di Porto Azzurro ha chiesto all'amministrazione campese le tasse arretrate sull'impianto del Buraccio, Campo non ci sta e chiama l'avvocato

Quasi 54mila euro di tasse arretrate sull'impianto del Buraccio. E' questo il motivo del contendere fra le due amministrazioni di Campo nell'Elba e Porto Azzurro che potrebbe finire a carte bollate. La questione riguarda i versamenti, per la quota di competenza, di Ici e Imu sull'impianto di smaltimento dei rifiuti di cui i due Comuni sono coproprietari.

Nello specifico si parla dell'Imposta Municipale Unica (IMU) degli anni 2012, 2013 e 2014 e dell'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) degli anni 2009, 2010 e 2011 che il Comune di Campo non avrebbe versato, secondo quanto reclamato dall'amministrazione longonese, per la sua quota parte, cioè un ottavo del totale. 

L'impianto del Buraccio sarebbe infatti di proprietà, per 6 ottavi, della società Esa ma i terreni sarebbero di proprietà comune fra le due amministrazioni: un ottavo di Campo e un ottavo di Porto Azzurro. La scoperta dell'inevaso sarebbe avvenuta durante le verifiche avvenute nel processo di compensazione fra Esa e Porto Azzurro per la ormai nota questione delle royalties. In quella sede sono emerse anche le criticità per le imposte non versate: Porto Azzurro non può chiedere tasse a sè stessa e quindi la sua quota parte è stata compresa nella trattativa con Esa ma restava fuori la quota campese.

Un debito che tuttavia Campo contesta al punto da affidarsi a un legale per dirimere la controversia. Con una delibera di giunta dello scorso 13 ottobre infatti l'amministrazione Lambardi affida l'incarico di tutela all'avvocato Sergio Trovato di Roma. La tesi campese poggia sulla convinzione che "pur essendo il Comune di Campo nell’Elba - si legge nella delibera - comproprietario insieme agli altri enti dell’area, il valore della stessa risulta assorbito completamente dagli immobili ivi presenti, per i quali non emerge chiaramente, dal punto di vista giuridico, la proprietà che parrebbe potesse essere posta in capo alla Società di gestione".