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Salta l'assessore alla sicurezza di Portoferraio

Il sindaco Ferrari prende atto dell'indicazione del Ministero dell'Interno e revoca la nomina all'assessore esterno Roberto Bufo

La Giunta Ferrari perde un pezzo: Roberto Bufo, assessore esterno con delega alla sicurezza e ai rapporti con gli enti non fa più parte della squadra di governo della città.

A renderlo ufficiale è lo stesso sindaco pubblicando un'ordinanza sindacale con cui revoca quella precedentemente emessa per investire il magistrato del ruolo di assessore.

Una mossa inaspettata quanto obbligata pare, perchè il primo cittadino si limita a recepire l'indicazione emessa dal Ministero dell'Interno e trasmesso al Comune dalla Prefettura livornese: il Ministero ha giudicato inapplicabile lo statuto di Portoferraio e ha decretato che il numero di assessori non può essere superiore a cinque (Bufo era infatti il sesto, se pur "senza portafoglio").

Sulla sua nomina si accese una dura battaglia politica: le minoranza contestavano appunto che il sesto assessore non fosse concesso. Ora a dirlo è il Ministero ma, la cosa che fa sollevare più di un sopracciglio, è che, come si legge nell'ordinanza, il parere al Ministero sia stato richiesto da un esposto presentato dal segretario generale dell'ente. Vale a dire Michele Pinzuti, al centro della vicenda giudiziaria che coinvolge il Comune e accusato di truffa aggravata in relazione all'appalto in Val di denari.

Anche la data in cui Pinzuti avrebbe presentato l'esposto, il 14 gennaio, è sensibile: è proprio in quei giorni che il sindaco Ferrari avrebbe denunciato Pinzuti. Insomma, magari sono solo coincidenze, ma a voler pensare male sembra un altro colpo di artiglieria nella guerra che si sta svolgendo in Biscotteria.

Di certo è che Bufo non è più assessore e che la sua nomina non era regolare: un nuovo colpo per la giunta Ferrari già alle prese con diversi problemi nella conduzione della vita amministrativa dentro e fuori dal palazzo comunale.

A onor del vero l'assenza di Bufo non dovrebbe incidere più di tanto sulla guida della città: sono rare infatti le delibere di giunta in cui il suo nome era segnato "presente".