Politica

Illuminazione pubblica, "bilancio a rischio"

La minoranza "Terra Nostra" critica la scelta della giunta Corsini di indebitare il Comune per diversi anni nella esternalizzazione del servizio

Umberto Canovaro, capogruppo di "Terra Nostra"

"Abbiamo appreso dalla stampa locale che è stata apposta la firma del Comune di Rio sulla cessione all’esterno del servizio di pubblica illuminazione. L’abbiamo già detto e scritto che riteniamo questaun’operazione sbagliata, che i riesi pagheranno salato con ben 250.000,00 euro all’anno per i prossimi venti anni, impegnando i bilanci anche di chi forse non avrebbe condiviso l’operazione". 

Il gruppo di minoranza consiliare riese Terra Nostra torna a spiegare la sua contrarietà al metodo usato dalla giunta Corsini per rinnovare gli impianti di illuminazione pubblica, ricorrendo ad una esternalizzazione con un debito pluriennale.

"La giusta esigenza di rimodernare gli impianti, valutata in circa 1 milione, poteva essere affrontata in altra maniera, - dichiarano dalla minoranza rirse - assumendo un mutuo e pagando come rateo annualmente una cifra sopportabile per le casse comunali, ma lucrando nel medio periodo i prefigurabili ribassi che la libera concorrenza e le innovazioni sul risparmio energetico comporteranno. Invece, il costo totale dell’operazione sarà di circa 5 milioni, con una ditta esterna che non sarà diretto referente dei cittadini, e che usufruirà Lei di queste ultime possibilità. In più caricando sulla spesa annuale (e quindi di fatto, corrente) un importo che diventerà insostenibile non appena termineranno i soldi della fusione". 

"E che benefici ne avranno le imprese locali di manutenzione? - chiedono da Terra Nostra - E quale sinergia sarebbe possibile trovare con il privato gestore dell’impianto fotovoltaico insediato da anni nel territorio di Rio, che attualmente esporta al nord Italia l’energia prodotta qui? Riteniamo che esistano le premesse per gravi situazioni di bilancio nel prossimo futuro, già manifestate nel 2021 con sbilanci sulla spesa per oltre 1,2 milioni (tant’è che da quest’anno verrà eliminata l’agevolazione del 50 % sull’addizionale IRPEF, per la quale Terra Nostra si era battuta)". 

"Segnaliamo alla cittadinanza questa situazione, che se in termini politici equivale ad un esproprio, in termini finanziari non fa presagire nulla di buono su chi paga le tasse in questo comune", concludono da Terra Nostra.