Politica

Tari aumentata, Terra Nostra protesta

Il gruppo di minoranza consiliare sottolinea che durante l'amministrazione Corsini la cifra complessiva è aumentata di 340mila euro

Umberto Canovaro, capogruppo di "Terra Nostra"

"Eravamo stati facili profeti quando nel febbraio 2021 protestavamo per un sistema di smaltimento rifiuti porta a porta che oltre a procurare innumerevoli disagi alla popolazione e non rendere i paesi più puliti, avrebbe fatto lievitare i costi della gestione del servizio. E ciò, nonostante le rassicurazioni del Sindaco, rivelatesi infondate". 

Il gruppo di minoranza consiliare Terra Nostra critica le scelte della giunta Corsini sulle tariffe della Tari.

"Infatti, - spiegano dal gruppo - all’ultimo Consiglio Comunale del 14 maggio, TERRA NOSTRA ha dimostrato come da 1.489.000 spesi per la Tari nel 2018, si è passati a 1.604.000 l’anno successivo (mille euro in più poi, nel 2020), 1.681.000 l’anno scorso, e ben 1.827.569 previsti per l’anno 2022 (più altri 78.000 di tassa provinciale). In 4 anni, da quando si è insediata l’attuale Giunta, i costi Tari per i riesi sono lievitati di circa 340mila euro: 100,00 euro ad abitante, come media pro capite, neonati compresi (anche se all’interno delle varie categorie di utenti andrebbero fatte le opportune segmentazioni). Insomma, una “partita” di bilancio, che sfiora i 2 milioni di euro all’anno! E’ una cosa incredibile, per un comune delle dimensioni di Rio! E il costo sarà pagato dai cittadini". 

"Lo avevamo scritto che il porta a porta sarebbe costato uno sbotto, e con scarsi risultati. Da anni chiediamo l’apertura di una vertenza con ESA per verificare i costi di gestione su Rio, e siamo inascoltati. Ma c’è ancora di più: l’illogicità dei coefficienti applicati, in particolare sulla parte fissa della tariffa. Alcuni esempi: le utenze domestiche (67% del totale): tutti gli scaglioni, la pagano al massimo. Fra le non domestiche, le hanno derogate i bar, supermercati, alimentaristi. Le hanno al massimo le pizzerie e ortofrutta. Dov’è la logica? Sempre al massimo, edicole, cartolerie, alberghi, fioriste, parrucchiere, carrozzerie. Meno male che le derogano anche per i venditori di tappeti e per gli antiquari! A Rio, c’è pieno! Un’ ultima ciliegina: chi vuol pagare con unica rata l’importo intero, può farlo, ma il 30 giugno: vi pare normale in una cittadina turistica che lavora d’estate? Abbiamo chiesto - invano ovviamente - che la spostassero al 30 settembre. Il fatto è che la maggioranza entra in Consiglio senza neanche aver letto le delibere, altrimenti questi strafalcioni che fanno arrossire, li eviterebbero", concludono  da Terra Nostra.