Politica

"Perplessi sulle modalità di voto per lo stemma"

Il gruppo di minoranza consiliare del Comune di Rio continua a non essere convinto delle modalità di voto scelte dall'amministrazione

Umberto Canovaro, capogruppo di Terra nostra

Dopo la decisione di fare una modifica nelle modalità di voto attraverso le quali i cittadini di Rio potranno scegliere lo stemma e il gonfalone del Comune (leggi qui l'articolo), interviene il gruppo di minoranza consiliare Terra Nostra.

"Prendiamo atto che la giunta di Rio ha provveduto a modificare la votazione dei residenti per la scelta dello stemma e del gonfalone del nuovo Comune nella parte che prevedeva di spillare alla scheda di voto la fotocopia del documento d ‘identità del votante, rendendo così conoscibile il proprio voto. - dichiarano i consiglieri di Terra Nostra - Avevamo fatto rimostranze al sindaco Corsini anche e non solo su questo aspetto, che ci aveva risposto di non voler modificare una virgola di quanto previsto nel regolamento. Ha cambiato idea, o qualcuno o qualcosa gliela ha fatta cambiare, eliminando questa stortura che noi avevamo segnalato. Ha voluto fare una non bella figura ancora una volta, quando sarebbe bastato avere un dialogo istituzionale corretto, per il quale non si rigettano le proposte ed i suggerimenti solo perché le fa  'il nemico' ".

"Noi non siamo nemici di nessuno, - spiegano i consigliere di minoranza - e siamo amici dei cittadini di Rio e della buona amministrazione: il sindaco dovrebbe averlo capito dopo due anni di nostra opposizione sempre costruttiva in consiglio comunale. Ma essendo prigioniero, e forse non solo di un’ idea, persegue logiche personalistiche e di guerra - e di offese anche personali. Ci dispiace, perché una comunità si amministra rendendo di vetro il Palazzo e dialogando con tutti, minoranze in testa". 

"Rimangono comunque, sul tema, le nostre perplessità su altri punti del regolamento - concludono i consiglieri di Terra Nostra - come l’assenza di una commissione elettorale responsabile del procedimento di voto, la gestione degli elenchi elettorali, i trenta giorni di apertura delle urne: manca la trasparenza delle operazioni, ancora una volta2.