Cultura

​Roberto Pazzi sulle tracce di Napoleone

Lo scrittore svela il nuovo romanzo e spezza una lancia per Elbabook, il festival letterario che andrà in scena dal 18 al 21 luglio

Proprio il 5 maggio è sbarcato sull’Isola d’Elba, ironia della sorte, Roberto Pazzi. Lo scrittore originario di Bocca di Magra ha appena dato alle stampe Lazzaro, la sua ultima impresa letteraria. 

Tuttavia è già pronto per annunciare la novità: "Prima di partire ho consegnato a Bompiani le bozze del prossimo romanzo - rivela l’autore - dedicato interamente alla figura di Napoleone. 

In questi giorni sono passato per Villa San Martino e ho avuto la fortuna che non ci fosse nessuno, se non l’eco della sua grandezza e dell’amante che riceveva in quelle stanze. Poi ho visto la bandiera che volle per l’isola, il suo stile resta inconfondibile". 

Pazzi si è sentito a casa, riconoscendo a tratti gli strapiombi della sua Liguria affacciarsi sul Tirreno, ma anche i paesi scoscesi e le fitte macchie mediterranee di mirti e mortelle.

Un dittatore da strapazzo è uno dei protagonisti di Lazzaro: "Il personaggio di Leo Bonsi è scaturito - incalza l’autore - quando Erdoğan ha vinto il referendum che l’ha proclamato un despota a tutti gli effetti. D’altronde, la fantasia è una terapia che prevede i mali, ma con cautela: un possibile dittatore italiano esorcizza la realtà di un Erdoğan così vicino. 

Napoleone, invece, non aveva nulla a che spartire con questi due signori. Era un cesare, apparteneva a una stirpe antica. Dietro di lui veniva il codice ispirato all’Illuminismo e alla modernità, all’abbattimento delle classi sociali dell’epoca. Era comunque figlio di una rivoluzione, come Cesare e prima ancora Alessandro Magno, che furono all’altezza di superare il loro tempo. 

L’imperatore si emendava dal peccato d’origine grazie alle sue gesta, facendosi motore del progresso europeo". 

Durante il suo cercare lungo il periplo dell’isola un raggio di quel passato decisivo, una traccia nei luoghi che ha attraversato, Pazzi ha incontrato lo staff di Elbabook Festival, che porterà la buona editoria a Rio nell’Elba, dal 18 al 21 luglio.

"La bellezza della natura e la storia maestra sono ingredienti necessari ed eccitanti per la letteratura - conclude l’autore - la storia qui grida e perfora la miseria del presente: come si poteva non dedicare a un’isola tanto dotata un festival letterario? 

Elbabook ha dimostrato di riuscire a trasmettere quanto i libri siano un valore, quanto la lettura sia un mezzo per conoscerci a fondo e andare oltre i bisogni effimeri. Elbabook è una destinazione naturale per l’isola e perciò va sostenuto". 

Intanto è uscita la prima guida edita da Lonely Planet dedicata all’Elba e a Pianosa, in cui il Festival dell’editoria indipendente si è già guadagnato uno spazio tutto suo.