Attualità

"Dimissioni e disavanzi, estrema chiarezza"

Il sindaco Claudio De Santi e la sua giunta fanno una serie di precisazioni sui fatti amministrativi degli ultimi giorni

E' l'argomento politico dell'estate, quello che - a rischio di tediare i nostri lettori - ci ha visto riportare ogni passaggio della querelle mediatico/amministrativa legata al pronunciamento della Corte dei Conti sui disavanzi di bilancio del Comune di Rio Elba e alle presunte, possibili e a più riprese ventilate dimissioni del sindaco stesso e di tutta la sua Giunta. Oggi, dopo il consiglio comunale appena svolto, De Santi e i suoi fanno una ulteriore serie di precisazioni.

"A seguito delle notizie apparse su quotidiani - dice il sindaco -  intendo, insieme alla Giunta, a ribadire quattro cose importanti:

1) Le dimissioni si porgono all’Ufficio Protocollo e poi si confermano in Consiglio Comunale se si vogliono avere i 20 giorni di comporto ove, nel Consiglio stesso, si relazionano in maniera dettagliata, le motivazioni.

2) Le dimissioni saranno date ad esclusiva conclusione e convincimento di un'analisi ultimativa e non possono non essere valutate a fondo.

3) I documenti forniti alla Corte dei Conti sono quelli trasmessi dall'allora funzionaria di area 2014 e sono stati valutati dalla stessa Corte dei Conti che lo accerta e lo scrive nella sentenza. Inoltre la Corte dei Conti stessa riceve anche un documento della minoranza firmato dai consiglieri sig.ri Coluccia e Chiassoni. Pensiamo che su questo altro non ci sia da aggiungere.

4) L'analisi della minoranza si sofferma ad evidenziare la ricostituzione di 962.000,00 euro già posti a bilancio 2015. Per coloro che non avessero pratica di materia finanziaria evidenziamo che rimettere a bilancio le suddette poste, non vuol dire averle riscosse. La strada per fare questo è ancora molto lontana. Ma nello stesso bilancio 2015 si dice che esistono altre ricostituzioni che, per esistenza ormai da molti anni, si ritengono prescritte. Questa è stata ovviamente la tesi della nostra Amministrazione per cercare di difendersi e riuscire ad avere una entità di importi possibili.

Ora veniamo alla pronuncia della Corte dei Conti: è di fatto una sentenza inappellabile che dice che la ricostituzione delle cifre (deve avvenire in tre anni !) ed è di ulteriori 1.500.000,00 euro circa. Quindi il totale delle somme poste a vincolo deve essere di 4.200.000,00 euro circa e cioè : 1.700.000,00 circa trovate in essere al 2014, 1.000.000,00 circa riallocate da noi nel 2015 e 1.500.000,00 da ricostituire con la pronuncia specifica dell'8 agosto 2017.

La lettura del documento ufficiale della Corte dei Conti dà questi obblighi. Ogni ulteriore differente valutazione  - conclude la nota - è tendente a sviare la verità e a dare fumus che serve solo per schivare responsabilità politiche da cui noi ci dissociamo".