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La festa valdese della libertà salta per il Covid

I Valdesi ogni anno il 17 Febbraio festeggiano i diritti civili e la fine della loro discriminazione grazie al documento firmato dal re Carlo Alberto

Chiesa valdese di Rio Marina (foto da Facebook)

La Chiesa evangelica valdese di Rio Marina fa sapere che quest’anno, per rispetto delle norme anti-Covid 19, non si terrà il tradizionale appuntamento della Festa della libertà con la conferenza rievocativa, l’aperitivo augurale, l'accensione del piccolo falò e il canto del Giuro di Sibaud.

"Il 17 Febbraio di ogni anno gli evangelici italiani, - come si legge nella nota della Chiesa evangelica di Rio Marina - e quindi anche quelli dell’Isola d’Elba, fanno memoria delle Lettere Patenti firmate da Carlo Alberto, Re di Sardegna, con le quali ai valdesi venivano concessi i diritti civili e politici. Quel 17 Febbraio 1848 nelle Valli Valdesi del Piemonte furono accesi tanti falò di felicità perché si era posto fine a secoli di discriminazione verso quella minoranza religiosa. Sino ad allora ai valdesi era proibita la frequenza delle scuole pubbliche ed era vietato l’esercizio delle professioni, se non quella di notaio e di medico, però a esclusivo vantaggio dei propri correligionari. Fuori dal “ghetto alpino” delle loro valli, essi non potevano nemmeno possedere beni immobili".

"Le amministrazioni comunali dovevano essere composte in maggioranza da cattolici, anche nei comuni quasi totalmente valdesi. - aggiungono dalla Chiesa evangelica - Per quanto concerne l’esercizio del culto, questo continuò ad essere consentito solamente in un certo numero di templi autorizzati, situati nelle località più elevate, con assoluto divieto di attività religiose fuori da quei luoghi. I valdesi si batterono fin da subito affinché la libertà ottenuta fosse anche libertà di culto, di predicazione e di insegnamento. Da allora l'accensione dei fuochi è un evento utile che ancora oggi c’invita a impegnarci nelle lotte per le libertà".