Elezioni 2020

Gemelli punta su insularità, giovani e lavoro

Mattia Gemelli, candidato consigliere regionale di Italia Viva, spiega le priorità per l'Elba nel suo programma. Tutto parte dall'insularità

Mattia Gemelli, candidato consigliere regionale di Italia Viva

Mattia Gemelli, 24 anni, laureando in Giurisprudenza presso l'Università di Pisa e giovane presidente del Consiglio comunale di Rio, è candidato a consigliere regionale con Italia Viva nella coalizione del centrosinistra che appoggia la candidatura di Eugenio Giani a presidente della Regione Toscana.

La mia candidatura nasce da tre esigenze: far emergere il problema della insularità, descriverne il fenomeno ed attuare l’uguaglianza sostanziale, così come intesa ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione della nostra Repubblica. - spiega Mattia Gemelli a QUInews Elba - Occorre che le istituzioni regionali e nazionali pongano in essere leggi speciali che rilevino soluzioni chiare e precise 'mettendole su carta' - circa tutti i precipitati negativi contro cui l’Elba si trova a combattere, in termini di sviluppo economico, di opportunità lavorative, di efficacia dei trasporti e di carenza oggettiva dei servizi essenziali".

"Il secondo aspetto a cui tengo particolarmente, - prosegue Gemelli - punta sull’arginare la piaga sociale della dispersione giovanile; la difficoltà occupazionale sempre più dilagante, sull’isola, rischia di appiattire le ambizioni dei giovani ragazze e ragazzi che, non potendo o non volendo lasciare 'lo scoglio', si ritrovano disoccupati e senza stimoli, dando sfogo - conseguentemente - a tutte le abitudini malsane, che tale situazione si porta dietro. Occorre dunque cominciare a creare lavoro qui sul territorio, abbandonando l’idea che per spiccare il volo si debba necessariamente prendere il traghetto e lo si faccia dando soluzioni concrete: partendo dalle materie prime che la nostra terra ci offre, dalla agricoltura e dal green". 

"Per ultimo, - conclude il candidato elbano di Italia Viva - quello su cui le istituzioni devono puntare è l’associazionismo e il terzo settore. Su un’isola che soffre di problemi legati ad una sanità zoppicante e sprovvista delle specialità mediche presenti in un normale presidio ospedaliero, l’associazionismo diventa una risorsa (anche lavorativa) che non si può non considerare e proteggere".