"Dopo l’intervista rilasciata oggi dal Sindaco Marco Corsini, sento il dovere di portare un contributo utile al superamento di una fase delicata e ai problemi che la nostra comunità sta vivendo: una realtà fatta di disagi ignorati e decisioni prese senza ascolto né condivisione. Le accuse di “strumentalizzazione” rivolte a chi solleva critiche legittime lasciano il tempo che trovano".
Lo scrive Fabrizio Ania, segretario del Pd di Rio, in replica ad alcune dichiarazioni del sindaco Marco Corsini.
"A me interessa la ricerca di soluzioni, non la sterile polemica. - prosegue Ania - 1- Fornacelle: diritto pubblico ignorato. Il caso della spiaggia delle Fornacelle è emblematico. Ridurlo a una contesa tra privati è un errore grave: in gioco ci sono diritti pubblici. L’amministrazione è intervenuta troppo tardi, solo dopo la distruzione della strada che portava al mare. Prevenire i conflitti è compito della politica, non inseguirli nei tribunali. Per questo ho parlato di assenze, ritardi e incapacità di visione".
"Cosa fare? - spiega Ania - Occorre subito un tavolo tra tutti i soggetti pubblici e privati per una soluzione che garantisca: a) l’accesso alla spiaggia, soprattutto per le persone più fragili; b) le condizioni per la riapertura dell’attività di ristorazione e dei servizi; c) la possibilità di accesso per i mezzi di soccorso, in caso di emergenza. Serve inoltre un’anagrafe e un regolamento delle strade e dei diritti di servitù pubblica al mare, da tutelare e proteggere, incluse situazioni come la spiaggia del Direttore".
"Non ci possiamo permettere un’altra Fornacelle. - prosegue Ania - 2- Frazioni dimenticate: non bastano le ammissioni. Corsini riconosce il disagio delle frazioni – come Bagnaia, Nisporto e Nisportino – ma la verità è che quelle comunità aspettano ancora risposte dopo l’alluvione. In particolare: a) il ripristino delle spiagge; b) la messa in sicurezza dei fossi; c) la manutenzione ordinaria del territorio. Ancora oggi quei fossi – per i quali esistono fondi già stanziati ma mai impegnati – conservano i segni della devastazione".
"Servono interventi urgenti di manutenzione. - aggiunge il segretario del Pd riese - Serve una cabina di regia tra istituzioni per integrare i fondi esistenti e avviare i progetti di messa in sicurezza. Non ci possiamo permettere un’altra alluvione. 3 - Emergenza Sp26 - Piano di Rio: serve prevenzione, non solo reazione. L’emergenza del 5 marzo ha mostrato tutta la fragilità del nostro territorio. Il senso unico alternato sulla Sp26 non può diventare la “nuova normalità”".
Secondo Ania "Serve: un intervento strutturale; un’indagine chiara su quanto accaduto: è stato un evento isolato o il sintomo di un problema più profondo? La sicurezza idrogeologica del Piano di Rio va garantita, senza zone d’ombra. Tutto deve avvenire alla luce del sole, informando i cittadini, stabilendo tempi certi e coinvolgendoli in ogni fase".
Riguardo al turismo Ania evidenzia che "i dati sono preoccupanti, servono strategie. Ridurre la crisi del turismo alle difficoltà sulla SP26 è una visione miope. I numeri parlano chiaro: nel 2024 Rio ha perso 1.775 arrivi e 11.858 presenze, si è ridotta anche la durata media dei soggiorni. Mentre altri comuni elbani crescono, Rio arretra".
"I ritardi nella cura del territorio e la mancanza di una strategia moderna e condivisa stanno minando uno dei nostri settori vitali. - aggiunge Ania - Serve una visione nuova: a) servizi diffusi; b) mobilità sostenibile; c) difesa delle spiagge; d) un’identità turistica chiara, unitaria e riconoscibile. 5. Rio Elba: la fusione non è ancora diventata un progetto condiviso. Rio Elba è uno dei luoghi più suggestivi dell’Isola, ma oggi sconta un lento declino, aggravato da una fusione percepita ancora come imposta e mai davvero accompagnata da un progetto. È tempo di un vero piano di rigenerazione urbana, che parta dall’ascolto e dalla condivisione: a) spazi pubblici riqualificati; b) nuove funzioni culturali e sociali; c) una mobilità dolce che lo riconnetta agli altri centri. La bellezza di Rio Elba va curata con scelte precise e quotidiane. Non può essere lasciata al caso. 6. Partecipazione: la grande assente. In sette anni non sono state attivate consulte, né bilanci partecipativi, né momenti strutturati di confronto. Le scelte – su ambiente, turismo, territorio – non possono essere calate dall’alto, nemmeno con concorsi d’idee o project financing (strumenti utili, ma non sufficienti). Le decisioni devono nascere da un processo aperto. Senza partecipazione vera, ogni progetto rischia di essere – oltre che percepito – distante e inefficace. Nessun ritardo è più accettabile, soprattutto dove le risorse già ci sono".
"Penso che l’orgoglio di una comunità per il proprio Sindaco non nasca per il numero degli incarichi che riceve, ma dalla qualità dei servizi offerti dalla sua Amministrazione e dal grado di benessere che questi generano nella vita quotidiana delle persone. Penso che la vicinanza di un Sindaco non si misuri con il solo tempo che mette a disposizione, ma dalla capacità di agire dopo avere ascoltato, dal farsi carico e dal rispetto per il dissenso", conclude Fabrizio Ania, segretario del circolo Pd di Rio.