Politica

Caserma dei carabinieri, le domande del PD

Il circolo del PD di Rio Marina e Cavo chiede al sindaco di Rio di spiegare alcuni aspetti riguardanti la futura caserma dei Carabinieri di Rio Marina

Il circolo PD di Rio Marina e Cavo, con una nota pubblica, rivolge una serie di domande al sindaco di Rio, Marco Corsini, per conoscere i principali aspetti riguardanti la futura caserma dei Carabinieri nel paese di Rio Marina.

"Ripetiamo che siamo favorevoli al mantenimento della presenza della stazione dei carabinieri a Rio Marina, - dichiara il PD - e per questo ringraziamo l’ennesima proroga all’esecuzione allo sfratto concessa dagli eredi Scalabrini. Questa è la quarta proroga acconsentita da luglio 2018. Per noi la soluzione migliore, perché più rapida e definitiva, è l’acquisto dei locali dov’è ubicata attualmente la sede dei carabinieri: basterebbe una certificazione di congruità del prezzo, atto che richiede pochi giorni e non mesi!"

"Quest’ipotesi tuttavia - aggiunge il PD - è stata scartata a priori dal sindaco di Rio il quale ha scritto che il presidio dei carabinieri sarà trasferito 'in un edificio di proprietà comunale, recentemente acquisito con il federalismo demaniale', ma non ha detto quale! Né ha parlato di tempi e di costi della progettazione e delle opere da realizzare, né del canone di locazione che dovrà pagare il ministero degli interni". 

"Intanto corre voce che l’immobile individuato - prosegue il PD - sia l’ex Centro giovani, attualmente l’unico spazio d’aggregazione rimasto a Rio Marina che s’integra con l’adiacente Polivalente. Se questa è la scelta allora è giusto chiedere al sindaco Corsini se ha promosso un censimento preventivo sulle attività associative, culturali e ricreative che attualmente sono svolte in quei locali". 

"Insomma, il sindaco Corsini dica chiaramente qual è la soluzione alternativa - conclude il PD - individuata per la stazione dei carabinieri e, se questa interessa i locali dell’ex Centro giovani, dica chiaramente, senza se e senza ma, dove intende spostare le attività associative che si svolgono nei medesimi. I cittadini hanno il diritto di sapere poiché chiedere è un loro diritto e rispondere è un dovere da parte di un sindaco".