Politica

"Biblioteca chiusa senza sapere i motivi"

Il gruppo di minoranza Terra nostra torna sulla questione della necessità dell'apertura delle biblioteche comunali nel territorio di Rio

Biblioteca comunale di Rio nell'Elba (foto di repertorio)

"I cittadini di Rio Marina si dovranno rassegnare a perdere la biblioteca comunale. Ad una nostra interrogazione, infatti, l’assessore Battaglia ha affermato di non voler riproporre che una sola biblioteca per il nuovo Comune, potenziando quella di Rio Elba con i libri che stavano alla Marina. Per i piaggesi, solo una bibliotechina scolastica per bambini fino alle medie, e basta", si apre così una nota del gruppo di minoranza consiliare Terra nostra.

" Ci pare una scelta del tutto bislacca e confusa, - sottolinea la minoranza riese - che va nella direzione opposta alle aperture di politica nazionale e regionale miranti alla massima diffusione geografica sui territori dei momenti di vita culturale. Bisognerebbe aprirne una anche a Cavo, altro che chiudere Rio Marina! E incoraggiare la lettura anche nelle frazioni più periferiche, magari col prestito itinerante.Senza contare che le biblioteche sono un eccezionale veicolo di propulsione e di iniziative che fanno bene anche alle altre età non più scolari, ed alle quali si collegano altre attività come cinema, teatro, conferenze etc. in maniera poco comprensibile, anche la biblioteca di Rio nell’Elba è chiusa da giorni, e nessuno ne conosce i motivi. Si degnerà l’assessore di fornire risposta?"

"La Giunta Corsini si sta caratterizzando sempre di più per un oscurantismo senza precedenti. Ai tanti problemi che questi paesi hanno, ci si deve anche aggiungere una gestione della cosa pubblica che anziché risolvere, aggrava le situazioni di una comunità, mettendoci del proprio. E poi danno la colpa dei problemi alla fusione! Gettano soldi dalla finestra, e per le cose essenziali dicono di non averne! Noi auspichiamo in un ripensamento su questa scelta, come abbiamo detto in Consiglio; non ci sarebbe niente di male. - conclude Terra nostra - Non si tratta di dare ragione a noi, bensì di seguire il buon senso: auspichiamo che gli operatori e gli interessati alla vita culturale di Rio si facciano sentire per cambiare questa opzione assurda".