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Rio, al secondo giorno diventa capitale elbana

Secondo giorno di occupazione del Piano, arrivano i sindaci a portare solidarietà, fino al dibattito in serata. La cronaca di una giornata da capitale

L'Elba si sbilancia a destra. Non è un dato politico, ma geografico: ieri le due Rio si sono idealmente unite e hanno catturato riflettori e attenzione.

L'occupazione del Piano arriva al secondo giorno, superate le quaranta ore di presidio continuo e ininterrotto, sotto i gazebo nel primo pomeriggio ci sono quelli che hanno dato il cambio ai "notturni". Qualcuno è anche rimasto per solidarietà. Ci si scherza, si ricorda la "braciata" della sera prima ma la convinzione pare ancora salda. "Guarda le firme" ci dice una manifestante mostrando con orgoglio la petizione. Sono oltre duecento i nomi segnati, "E dite che eravamo pochi" ci rimbrotta. Facciamo ammenda e rendiamo noto: oltre duecento persone si sono fermate e hanno apposto la sigla. 

Alle 17 è in programma, nella sala consiliare di Rio Marina, la conferenza dei sindaci che dovrà licenziare il documento sanità, ma per arrivare a destinazione dal presidio bisogna passare e così all'imbocco della bretella arrivano quasi tutti i primi cittadini che si fermano e firmano. 

Andrea Ciumei, Anna Bulgaresi, Lorenzo Lambardi e Mario Ferrari. Mezza isola è rappresentata e si improvvisa una conferenza prima della conferenza. "Voglio lanciare una proposta - annuncia Ciumei - dobbiamo, tutti insieme, fare in modo che le strade di collegamento dei porti elbani con i paesi diventino di competenza regionale. In questo modo la sistemazione delle strade diventa un problema che la Regione non può ignorare". La proposta sarà accolta e sarà Mario Ferrari a renderla pubblica poche ore dopo.

Si avvicina l'ora dell'appuntamento e la carovana tricolore si avvi a Rio Marina. Nella (bella) sala consiliare troneggia ancora l'immagine di Giorgio Napolitano ma il documento sanità, che si chiamerà poi Documento Elba, è invece al passo coi tempi. Innovativo anzi. Aver scelto proprio Rio per presentare un documento che ha richiesto mesi di lavoro e che ha portato a frizioni molto forti fra le amministrazioni elbane, è un segnale importante di vicinanza e questo aspetto viene rimarcato. Documento approvato, presentato e i due sindaci di casa corrono all'altro appuntamento in programma.

Nella sala polivalente li aspettano i rispettivi consiglieri comunali e i cittadini per un consiglio comunale congiunto che alcuni dicono essere storico. Chi si aspettava fuochi d'artificio non ha mai assistito ad un consiglio comunale. Infatti la dialettica è stata quella usuale: il sindaco Galli ha difeso l'impegno della Regione testimoniato dalla lettera autografa del governatore Rossi in cui promette il finanziamento dello studio. De Santi ha tenuto la posizione barricadera: si va avanti fino a quando non arriva il bonifico. Il freddo auditorium si è scaldato solo sul finale quando una giovane riese ha chiesto a Galli se intendeva almeno fermarsi al presidio in rappresentanza dei molti marinesi che là hanno passato la notte.

Alla fine la montagna ha partorito il topolino: un documento condiviso dalle due amministrazioni, nemmeno esecutivo dato che è un ordine del giorno, in cui si auspica un intervento regionale non solo per la situazione del Piano, ma per tutte le criticità del territorio riese.

Un Accordo di programma che comprenda, oltre allo studio della zona interessata dai sinkhole, la predisposizione delle risorse per le opere che deriveranno dallo studio (e si pensa addirittura ad una nuova strada) e la ristrutturazione della viabilità provinciale del versante minerario: dalla Parata al tratto Rio Marina - Cavo. 

A sera inoltrata le battute finali dei due sindaci. De Santi: "Segnatevi la data, siamo al 12 marzo. Se i soldi arrivano prima di fine mese dico bravo a Renzo e gli riconosco che ha fatto meglio di me". Galli: "Sono in contatto continuo con la Regione. E - ironizza alla fine - Rio Marina è presente alla manifestazione: i gazebo che stanno usando sono nostri".