Politica

Raccolta differenziata, il caso Porto Azzurro

Il paese è fanalino di coda nelle percentuali dell'isola e la minoranza consiliare attacca: "Che biglietto da visita, pagheremo per sempre l'ecotassa"

Un'isola ecologica di Porto Azzurro

Non poteva passare inosservato il dato diffuso da ESA sulla raccolta differenziata all'Elba: a fronte di tre comuni che hanno superato la soglia del 65% evitando cisì di pagare l'ecotassa regionale, Porto Azzurro nell'ultimo periodo ha peggiorato le proprie percentuali restando al 17,7%. Un dato inaccettabile, secondo i consiglieri di minoranza di "Insieme per Domani".

"Un articolo di gennaio 2018 - si legge nella nota del gruppo consiliare -  parlava di un’accelerata sulla differenziata da parte del nostro comune. Non siamo laureati in fisica, ma questa famosa accelerazione che ci ha portato dal 19,9% al 17,7% proprio non ci torna. Evidentemente non abbiamo capito la direzione dell’accelerata. A suo tempo, la riunione con i cittadini in stile cineforum Super Quark, illustrò le intenzioni di questa amministrazione sulle misure da adottare. Da parte nostra, ad ogni consiglio comunale venivano chieste informazioni sulla situazione, ottenendo risposte del tipo: “Devono arrivare ancora i bidoni” oppure “Sono arrivati i bidoni ma mancano gli adesivi”, finendo con “Mancano soltanto i sacchetti”. Dobbiamo quindi aspettarci il “Mancano i rifiuti all’interno”? No, quello che ci dobbiamo aspettare è che questa amministrazione faccia un mea culpa, ammettendo di essere riuscita ad abbassare ulteriormente un livello già enormemente basso e di non essere in grado di fronteggiare un tema così importante come quello della raccolta differenziata. In un territorio come il nostro, dove le attività lavorano con e soprattutto grazie all’ambiente, è assurdo e paradossale che non si siano ancora presi provvedimenti. Le isole ecologiche sono un chiaro esempio. I cittadini aspettavano le tessere magnetiche ma l’amministrazione invece preferì “tirargli un bidone”, giusto per rimanere in tema. La tessera magnetica li avrebbe indubbiamente incentivati a differenziare in cambio dello sgravo sulla TARSU; deduciamo quindi che l’accelerata avrà gli stessi tempi dell’attesa. Alla fine, quindi, il biglietto da visita che offriamo è pessimo, peggio di una tovaglietta a quadri o di un vaso di plastica, minuzie alle quali non c’è stata esitazione nel correggere. Chi ospitiamo è abituato a differenziare, Porto Azzurro invece è abituato a differenziarsi dal resto dell’Elba, dove ESA gestisce nella maggior parte del territorio questo servizio. Di questo passo i cittadini non smetteranno mai di pagare l’ecotassa e Porto Azzurro continuerà ad essere il fanalino di coda dell’Elba su questo tema. Questo comune non ha i mezzi per ottemperare a questo servizio e a nostro avviso  - conclude la nota di Insieme per Domani - dovrebbe iniziare a fare i primi passi verso l’affidamento ad ESA, proponendo l’assunzione dei propri dipendenti e valorizzando la concessione del proprio punto di raccolta già in funzione. Acceleriamo veramente o rimaniamo indifferenti?"