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Profughi a Capoliveri, parla l'albergatore

Sergio Orlandi, proprietario del Bel Horizonte spiega: "Nessuno sbarco di profughi, si tratterebbe solo di cinque donne incinte o con bambini"

Cinque camere per donne incinte o con bambini, solo nei mesi invernali e tutto gestito da Caritas o altra associazione di volontariato. Sarebbe questa l'entità del'eventuale "sbarco" di immigrati che potrebbero arrivare all'Elba.

A spiegarlo nel dettaglio è Sergio Orlandi, bolognese di nascita ma residente a Capoliveri da 30 anni e proprietario da 14 del residence Bel Horizone, un due stelle in centro con una vista panoramica sul golfo Stella che dispone di una quarantina di camere.

Sergio collabora storicamente con la Caritas elbana tanto che, insieme a Don Gianni di Portoferraio, ha contribuito a aprire e mandare avanti la mensa per i poveri: "Con Don Gianni - racconta Orlandi - è nato il discorso di poter aiutare qualche donna incinta o con bambini che vengono accolte dalle associazioni di volontariato sulle coste italiane. Io ho solo dato la disponibilità di qualche stanza, cinque al massimo, per i mesi invernali".

Un'apertura ancora ben lontana dall'entrare nella fase realizzativa: "Certo era solo un progetto agli inizi, ne abbiamo accennato la possibilità all'incaricato della prefettura livornese ma niente di più. Se fosse andata in porto lo stesso don Gianni avrebbe poi parlato con il Comune".

Una disponibilità che nei fatti, se pur apprezzata, è stata vista di difficile realizzazione della stessa Prefettura: "Ci hanno ringraziato per l'apertura in quel senso ma ci hanno anche detto che sarebbe difficile realizzare questo progetto perchè i casi di madri o puerpere sono i più difficili e hanno bisogno di un aiuto medico e psicologico".

"Quello che ci tengo a chiarire - precisa Orlandi - è l'aspetto economico della cosa, ho letto cose inesatte: la mia disponibilità per aiutare delle donne in difficoltà non ha niente a che vedere con i contributi che arrivano dallo Stato per i migranti. I famosi 35 euro andrebbero all'associazione di volontariato non certo a me. La struttura in inverno sarebbe comunque chiusa e allora ho chiesto solo che, in caso ci fosse bisogno di ospitare qualcuno, mi vengano rimborsati i consumi eventuali e al massimo, dato che comunque a marzo devo aprire, un'imbiancata ai muri".

"La verità è che siamo tutti bravi a inginocchiarci in chiesa ma quando si tratta di dare una mano vera a qualcuno che sta male, e ripeto, si tratterebbe solo di poche donne e bambini, molti si tirano indietro. Io qualche camera la metto a disposizione, tutto qui".

A chi lo accusa di voler mettere in pericolo la vocazione turistica elbana, Orlandi risponde: "Ma io ci campo di turismo, come gli altri, si figuri se metto in pericolo l'unica fonte di sostentamento che ho. Io ormai mi sento capoliverese e da come conosco i capoliveresi e il loro cuore sono sicuro che se vedessero delle giovani madri in difficoltà ci sarebbe la fila per aiutarle".