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Unioni civili, all'Elba ora si può

Il Comune di Portoferraio è la prima amministrazione elbana a pubblicare l'avviso che permette l'unione gay. Ecco cosa bisogna fare

L'amministrazione comunale di Portoferraio si fa apripista per il riconoscimento dei diritti civili all'Elba. La giunta di Mario Ferrari è infatti la prima fra gli otto comuni elbani a pubblicare l'avviso che recepisce la legge Cirinnà sulle unioni civili e disciplina così per la prima volta la possibilità per due persone dello stesso sesso di aderire al nuovo istituto giuridico.

L'avviso, pubblicato sull'albo pretorio del Comune, dà attuazione per la prima volta sull'isola alla legge 76/2016 entrata in vigore lo scorso 5 giugno e che elimina dall'ordinamento italiano la discriminazione verso le persone dello stesso sesso.

Alla legge Cirinnà mancano ancora i decreti attuativi, come riportato anche nell'avviso di Portoferraio, ma il Governo ha dato un decisa accelerata sulla questione quando, nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha firmato il decreto-ponte che consente ai Comuni di istituire un registro provvisorio delle unioni civili.

Richiesta. Al fine di costituire un'unione civile, due persone maggiorenni dello stesso sesso fanno congiuntamente richiesta all'ufficiale dello stato civile. La richiesta è sottoposta, entro 15 giorni, a verifica da parte dello stesso ufficiale.

Costituzione e registrazione. Le parti, nel giorno indicato nell'invito, rendono congiuntamente, alla presenza di due testimoni e davanti all'ufficiale di stato civile, la dichiarazione di voler costituire un'unione civile e che non sussistono cause impeditive. La dichiarazione, firmata dai testimoni, viene registrata nel registro provvisorio delle unioni civili.

Regime patrimoniale. Le parti avranno il diritto di scegliere il regime patrimoniale che desiderano, in caso di mancata comunicazione si applica la comunione dei beni. 

Cognome. Si può scegliere un cognome comune.

Diritti e doveri. Dall'unione civile deriva l'obbligo reciproco per le persone dello stesso sesso all'assistenza morale, materiale e alla coabitazione. Decidono inoltre di comune accordo l'indirizzo della vita famigliare. Alle unioni civili si applica la stessa disciplina prevista per le coppie eterossessuali in caso di diritto agli alimenti. In caso di decesso di un partner all'altro andranno corrisposti i diritti successori su trattamento di fine rapporto e l'indennità dovuta dal datore di lavoro.

Il decreto-ponte deve ancora completare alcuni passaggi ma la procedura è nettamente in dirittura d'arrivo: il documento deve passare al vaglio della Corte dei Conti per poi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entrare in vigore il giorno successivo. Starà quindi al ministero dell'Interno, entro cinque giorni, elaborare le formule attraverso le quali saranno dichiarate e registrate le unioni.