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Una casa rifugio per donne vittime di violenza

Lo ha reso noto il vicesindaco di Portoferraio e assessore al Sociale Luca Baldi. Il servizio sarà attivato tramite una convenzione fra Comuni ed Asl

Luca Baldi, vicesindaco di Portoferraio e assessore al Sociale

Anche l'isola d'Elba avrà una sua casa rifugio che potrà accogliere donne vittime di violenza sia da sole che con figli minori.

"Si tratta di un importante presidio che prenderà in carico le donne nelle 48 ore successive alla violenza e che non potranno rientrare in casa - ha spiegato Luca Baldi, vicesindaco ed assessore al Sociale del Comune di Portoferraio. - Il servizio verrà attivato e sostenuto in quota parte attraverso una convenzione che coinvolgerà tutti i Comuni elbani, l'Asl e l'associazione Insieme per l'Elba, convenzione di cui il Comune di Portoferraio si è fatto promotore".

La struttura, come ha spiegato il vicesindaco Baldi, permetterà di accogliere le donne in sicurezza e con riservatezza e potrà ospitare da 4 a 6 persone e avrà comunque i requisiti previsti in base alla normativa regionale, compreso personale specializzato. Si tratta comunque di una presa in carico di emergenza dove le donne che potranno o vorranno tornare a casa lo faranno mentre in alternativa saranno ospitate in centri specializzati.

"Già dal 2019 - ha detto Baldi - all'interno del Consiglio comunale di Portoferraio e su impulso della presidente Delia Scotto è stato attivato il Gruppo Rosa, formato dalle consigliere comunali sia di maggioranza che di minoranza. Questo gruppo sta lavorando ed ha organizzato vari incontri. Il Comune si stava muovendo per individuare una struttura che potesse essere adibita a casa rifugio per le donne vittime di violenza e contemporaneamente su questo progetto stavano già lavorando l'associazione Insieme per l'Elba ed il Rotary Club che hanno già individuato anche la struttura perciò tutti gli sforzi sono confluiti in un unico progetto". 

"Grazie anche alla rete che come amministrazione abbiamo attivato con le associazioni del territorio fin dal 2019 e attraverso un percorso definito, potremo finalmente dare una prima risposta ad un problema sociale, quello della violenza sulle donne che durante il lockdown ha visto peggiorare appunto la violenza tra le mura domestiche", ha concluso Baldi.