Attualità

Un libro sugli incendi boschivi all'Elba

Il testo di Mario Ferrari e Domenico Giove ripercorre la storia a partire dagli anni '40 del 1900 e racconta l'evoluzione del servizio antincendio

È uscito il libro dal titolo “Aethalia, L’isola dai mille fuochi. Gli incendi, nascita e sviluppo del servizio antincendio all’Isola d’Elba”, di Mario Ferrari e Domenico Giove, un vero e proprio dossier a carattere giornalistico che analizza a partire dal 1940 l’evolversi degli incendi boschivi all’Isola d’Elba e il progressivo sviluppo del servizio antincendio. Il libro è pubblicato da Persephone Edizioni.

La copertina del libro

"Sentimento e passione, amore per i boschi, struggente ricordo delle molte persone e del loro quotidiano lavoro sullo sfondo del paesaggio insulare e della bellezza dell’Isola D’Elba. […]", si legge nella presentazione del libro.

Le testimonianze che in queste pagine sono mirabilmente e compiutamente espresse dagli autori, percorrono i tempi e le vicende della lotta ad uno dei crimini più odiosi, l’incendio dei boschi e il sacrificio inutile di tante foreste e di una delle più belle ed interessanti formazioni forestali: la macchia mediterranea. 

Il volume offre, in più, molte notizie spesso inedite, e dati sapientemente raccolti ed organizzati come solo può fare chi ne ha fatto largo uso nella sua professione.


"Gli autori accompagnano per esperienza personale attraverso la storia elbana della costituzione del Demanio Forestale, i compiti che furono dell’organizzazione del Corpo Forestale dello Stato sull’isola, il delinearsi delle strutture organizzative della Regione Toscana e la spinta potente sul fronte organizzativo del contrasto agli incendi boschivi con la nascita della Comunità Montana", ha scritto il Colonnello Giovanni Quilghini nell'introdurre il libro.

"In un momento in cui è possibile riflettere, guardare indietro, mentre, si mettono in ordine ricordi e vecchie carte, è nato questo lavoro per non dimenticare chi, con il proprio contributo, ha consentito che l’Elba conservasse la bellezza e il fascino di un ambiente che ammalia, anche, i visitatori più distratti", ha spiegato Mario Ferrari.