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Sindaci in Prefettura per i debiti dell'Unione

Il vice prefetto Daveti ha convocato i sindaci elbani per discutere dei debiti derivanti dalla disciolta Unione dei Comuni

I sindaci elbani durante un precedente incontro in Prefettura

Il caso dell'Unione dei Comuni, e soprattutto del suo lascito debitorio, arriva nell'articolazione territoriale elbana della Prefettura. Una riunione è infatti fissata per lunedì mattina negli uffici di viale Elba tra il vice prefetto Daveti e i primi cittadini elbani.

Un incontro che servirà a mettere per la prima volta i sindaci dell'Elba attorno a un tavolo dopo le crescenti tensioni che si sono registrate a livello istituzionale a causa della decisione di Portoferraio di abbandonare il ricorso davanti al Tar contro il piano di successione dell'Unione dei Comuni.

Una scelta che ha scatenato le reazioni delle altre amministrazioni che proprio grazie al ricorso promosso dall'ex sindaco Peria speravano di poter evitare buona parte dei debiti messi nero su bianco nel piano di successione.

Ad annuvolare gli animi è poi arrivata a stretto giro la sentenza del Tar che ha rigettato il ricorso ad adiuvandum promosso da Marciana Marina, l'ultima speranza di fermare i creditori che infatti, pochi giorni fa, hanno cominciato a bussare alle porte dei Comuni, prima fra tutte la Cassa di Risparmio di Firenze che ha chiesto indietro gli 1,2 milioni di euro anticipati durante il servizio di tesoreria.

L'esatta entità dei debiti che aleggiano sopra la testa dei Comuni non è ancora del tutto chiara dato che alla fotografia firmata dal piano di successione vanno aggiunti gli interessi legali sui debiti e sui mutui e vanno sottratti una quantità di crediti diventati non più esigibili o andati in prescrizione.

Una spada di Damocle che diverse amministrazioni elbane vivono con la preoccupazione dovuta alla fragilità dei propri bilanci e che sono stati tenuti in sesto anche grazie alla collaborazione consultiva del vice prefetto che adesso potrebbe vedere vanificato il ben fatto.

Una riunione che potrebbe tuttavia anche rasserenare gli animi se Portoferraio condividesse la strategia che intende attuare per alleggerire il colpo economico o se mettesse sul tavolo una scelta condivisa sulle prossime future mosse da adottare.