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Portoferraio si riprende la sua Liberazione

Un centinaio di persone hanno risposto all'appello trovandosi davanti alla lapide di Ilario Zambelli per celebrare la Liberazione in maniera autonoma

Questa mattina oltre cento persone hanno fatto rivivere lo spirito della resistenza: in maniera autonoma e spontanea, mettendo in pratica un atto di disobbedienza civile contro il silenzio delle istituzioni, si sono ritrovate davanti all'Alto Fondale per ricordare e celebrare il giorno della liberazione dal nazi-fascismo.

La scelta dell'amministrazione comunale di celebrare in trasferta il 25 aprile ha svegliato le coscienze e mobilitato molte più persone di quante normalmente attendono a questo tipo di cerimonie e se Portoferraio doveva dare una risposta, l'ha data chiara e distinta.

Accompagnati dalle note della filarmonica Pietri, diretta dal maestro Bacigalupi, i cittadini del capoluogo hanno deposto fiori sotto la lapide in memoria di Ilario Zambelli, hanno ascoltato in silenzio l'inno di Mameli e hanno cantato a voce alta Bella Ciao. Quelle voci e quelle note sono arrivate anche nelle stanze della Biscotteria.

E' stata questa la partecipata reazione della città alla decisione, che definire irrituale è un lieve eufemismo, dell'amministrazione comunale di non celebrare la giornata nazionale della Liberazione, una scelta che ha sollevato immediatamente un coro di proteste tanto dai partiti politici quanto da reduci e rappresentanti delle associazioni.

La piazzetta è stata colorata da bandiere tri e multicolori e presto un cartello è apparso sul prato e recitava "W l'Italia che resiste".