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Portoferraio scopre la sua storia idrica

Giornata dedicata alla scoperta della rete idrica organizzata dal Lions Club Isola d’Elba in collaborazione con il Comune di Portoferraio e ASA S.p.A.

Non si aspettavano certamente gli organizzatori dell’evento La Civiltà dell’Acqua un’affluenza di pubblico così consistente. All’entrata di Forte Falcone infatti, luogo del primo appuntamento per sabato 3 dicembre, ancor prima dell’orario stabilito (14.30) un folto gruppo di persone affollava il piazzale antistante la fortificazione. 

Nella prima fase del percorso, organizzato da Lions Club Isola d’Elba in collaborazione col Comune di Portoferraio e ASA SpA, i cittadini di Portoferraio e degli altri comuni, con la guida del vicesindaco Roberto Marini e dell’arch. Elisabetta Coltelli hanno potuto percorrere, alcuni camminamenti lungo i fronti delle mura recentemente recuperati dalle piante infestanti, resi fruibili al pubblico e dotati di illuminazione esterna. 

Il gruppo è stato quindi guidato dal prof. Giuseppe Battaglini per un a visita alle polveriere e quindi alla scoperta della rete sotterranea di cisterne per l’accumulo di acqua piovana. Battaglini, servendosi anche dell’ausilio di una vera reliquia storica, l’Album delle Cisterne Pubbliche risalente al 1837, ha illustrato il sistema di canalizzazione che collega i vari depositi con i passaggi per la decantazione ed il filtraggio con carbone che rendevano l’acqua, tutt’oggi presente nelle vasche, utilizzabile ai fini domestici.

Un percorso che è partito da Forte Falcone giù verso le grandi cisterne della città, fra le quali quella del Chiostro De Laugier, di Piazza P. Traditi (Piazza Padella), per finire a quella situata sotto il palazzo comunale, 

"La realizzazione nel 16° secolo di un’opera del genere - spiegano gli organizzatori - fu possibile dalla progettazione totale ex novo dell’insediamento militare di Portoferraio eseguita prima dell’edificazione dell’intero complesso". 

Alle 17 l'evento si è spostato nella sala consiliare, dove il presidente del Lions Club Isola d’Elba Gino Gelichi, ha introdotto i tre relatori che si sono alternati nel trattare argomenti specifici attinenti ai loro incarichi. 

Il sindaco Mario Ferrari ha percorso la storia dell’approvvigionamento idrico dell’Isola a partire dall’antichità, attraverso le varie fasi delle epoche romana, medievale, sotto l’influenza del Granducato, degli Spagnoli, degli Asburgo, dei Francesi, sino all’insediamento siderurgico, alla sua scomparsa, alla gestione EVE, alla nascita e fine del Consorzio Acquedotti Elbani, al passaggio alla Comunità Montana, al rifornimento con bettoline, alla progettazione di dighe mai realizzate, fino alla realizzazione della condotta sottomarina e della dorsale che fornisce tutta l’Elba. 

È stata quindi la volta del geologo Alessandro Damiani che, dopo una dettagliata descrizione della situazione idrogeologica nei vari comprensori elbani, ha fornito utili indicazioni per un corretto prelievo dell’acqua dal sottosuolo e per evitare o prevenire inquinamenti irreversibili delle falde che alcune attività potrebbero causare. Damiani ha fornito anche un accenno al fenomeno Sinkhole verificatosi nei comuni del riese e alle sue possibili cause. 

Infine ha preso la parola Marco Brilli, dirigente ASA SpA, che, dopo una esposizione tecnica sulla situazione della rete idrica attualmente in funzione all’Elba, ha evidenziato il costante incremento dei consumi, che hanno raggiunto nell’ultimo anno il valore di 9,5%. 

"Lo stato della condotta sottomarina - come ha precisato il relatore - è ottimo ed anche la qualità dell’acqua che essa ci porta è molto buona, ma poiché dalla Val di Cornia attraverso il mare ci giunge circa il 50% de fabbisogno è necessario prevedere a breve tempo la realizzazione di una seconda condotta, già progettata per grandi linee a partire dal promontorio di Piombino per approdare a Cavo, che posa sostituire l’attuale in caso di danneggiamenti dovuti a varie cause fra le quali la più probabile è rappresentata dall’ancoraggio di navi o il loro scarroccio durante la sosta in rada".

Un ultimo riferimento Brilli lo ha dedicato alla realizzazione del dissalatore che costituirebbe un valido incremento al rifornimento della rete idrica.