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Sanità, "Pronti ad affrontare l'emergenza"

Il direttore del presidio ospedaliero di Portoferraio Graziano rassicura sul piano di emergenza per i pazienti nei casi di eccezionale maltempo

Ospedale di Portoferraio

Elba isolata con traghetti fermi e porto di Portoferraio chiuso con un'ordinanza della Capitaneria di porto ed il primo pensiero per chi vive su un'isola è quello che riguarda l'eventualità dei soccorsi in emergenza urgenza con la necessità di trasferimenti dei pazienti fuori dall'isola.

Per capire come sta la situazione abbiamo chiesto informazioni al direttore del presidio ospedaliero di Portoferraio, il dottor Bruno Maria Graziano.

Bruno Maria Graziano

"In casi di emergenza derivata dal maltempo ma anche in altri casi - spiega il dottor Graziano - come ospedale abbiamo messo in piedi una specie di Unità di crisi per gestire i vari problemi che si presentano. Intanto segnalo che all'ospedale elbano abbiamo una scorta doppia di sangue e di ossigeno rispetto ad altre zone e ci siamo attivati anche con una scorta di acqua e di carburante per essere autonomi almeno tre giorni in casi di guasti alla linea elettrica".

"Per quanto riguarda invece l'emergenza l'azienda si è comunque data un protocollo - spiega il direttore dell'ospedale elbano - che prevede che anche sull'Elba come in altre zone centrali d'Italia come Firenze o Roma ai pazienti sia garantito lo stesso livello per l'emergenza-urgenza. Ci sono 7 livelli in questi casi di cui il primo è l'attivazione dell'elisoccorso del 118, ma attraverso accordi e protocolli con prefettura, Guardia costiera etc. si possono attivare altri mezzi nel caso in cui sia inevitabile trasferire i pazienti, il massimo livello è quello dell'intervento degli elicotteri militari. In ogni caso siamo pronti anche ad attivare speciali protocolli all'interno dell'ospedale e quindi i cittadini devono comunque sentirsi garantiti proprio per il fatto che qui sull'isola ci sia un ospedale".

Riguardo al caso segnalato dal rappresentante della Cgil degli infermieri rimasti senza posto in cui dormire (leggi qui l'articolo), il direttore del presidio ospedaliero ci ha detto che invece gli infermieri hanno dormito presso la foresteria elbana, che inoltre la mensa è rimasta aperta anche di sera e che sono state fornite ai dipendenti Asl anche delle auto aziendali. 

"In quel caso ci siamo attivati per supportare i dipendenti dell'Asl - prosegue Graziano - e avevano sia un piano A che un piano B; infatti nel caso i posti in foresteria non fossero bastati eravamo pronti ad allestire una parte del reparto del DH oncologico, che è attivo solo di giorno, per alloggiare i dipendenti rimasti sull'isola a causa del maltempo. Stiamo inoltre lavorando da tempo in collaborazione con i sindaci elbani per poter attivare altri alloggi per i dipendenti pendolari."