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Restauro del teatro, Marini: "Apriamo ai privati"

La proposta dell'assessore alla cultura: "L'invito è rivolto a imprese, associazioni e privati cittadini, che potrebbero avere accesso all'Art Bonus"

La stagione teatrale e l'utilizzo del teatro dei Vigilanti, che da qualche tempo è stato dedicato alla memoria del tenore portoferraiese Renato Cioni,  non verranno interrotti a causa della scoperta degli affreschi napoleonici e dei lavori in corso. "I palchetti interessati - ci ha detto l'architetto Elisabetta Coltelli, funzionario dell'ufficio tecnico comunale incaricata di seguire i lavori - saranno rivestiti con dei teli e potranno comunque essere utilizzati". I lavori in corso, inizialmente, avevano una copertura finanziaria di poche migliaia di euro, ma ora le cose cambiano e per restaurare come si deve il teatro ci vorrà un intervento importante.

"La mia proposta alla cittadinanza - ha dichiarato l'assessore alla cultura Roberto Marini - è di contribuire come si faceva in passato  proprio nella realizzazione dei teatri. L'invito è rivolto a imprese, associazioni e privati cittadini - ha aggiunto Marini - un contributo di questo genere accelerebbe ulteriormente i tempi del restauro, conferendo importanza ancora maggiore all'opera".

Il particolare curioso è che proprio  Napoleone Bonaparte, al momento di realizzare il teatro al posto di quella che due secoli fa era la Chiesa del Carmine, ricorse ai contributi dei maggiorenti portoferraiesi per completare l'opera: l'imperatore decise di vendere i palchi del teatro, mentre ancora si trovavano in costruzione, considerate le esigue risorse economiche a disposizione. Si creò così una corsa all'acquisto da parte delle più importanti famiglie dell'epoca, fra le quali i Foresi, i Senno, i Bigeschi, i Lapi e i Balbiani, e fu addirittura creata una accademia, cosiddetta "dei Fortunati", incaricata di organizare le attività teatrali.

Oggi i tempi sono cambiati, ma il contributo privato a quest'opera di restauro - ne siamo certi - non si farà attendere neanche questa volta. "Oltretutto - conclude l'assessore alla cultura - l'importante opportunità del cosiddetto Art Bonus  ( che consente un credito di imposta, pari al 65% dell'importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano, ndr) permetterà a chi vorrà intervenire di poter accedere ad importanti sgravi fiscali".