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"Quel parcheggio sterrato è una vergogna"

L'ex sindaco Giovanni Fratini fotografa la situazione del parcheggio dell'ospedale e pone l'accento su un curioso cartello stradale

"Per chi ha necessità di andare all’ospedale, trovare un posto per la propria autovettura è un’impresa quasi sempre ardua. D’inverno e ancor peggio d’estate. Oltre alla carenza di spazi per la sosta, c’è da dire che anche la qualità di alcuni posti auto è davvero scadente, come quelli ricavati in un parcheggino realizzato in sterrato proprio in prossimità delle due mini torri gemelle, vale a dire dei due ascensori. Quello da anni guasto e quello in costruzione da circa 10 mesi, che avrebbe dovuto essere pronto a settembre, ma settembre è abbondantemente passato.

Del resto per fare tutto l’ospedale furono necessari più di 20 anni e quindi, in proporzione, per installare un ascensore, con cui sarà possibile raggiungere un solo piano, è giusto che si aspetti almeno un anno e, molto probabilmente, anche qualcosa di più. Ma torniamo al piccolo parcheggio con pavimentazione, come detto, in terra battuta, sassi piuttosto grossi e con un dislivello di almeno 30/40 centimetri. Quando disgraziatamente piove, se non si è provvisti di calosce o stivali, è bene evitarlo.

Un’opera di cui vergognarsi e che, invece, l’azienda sanitaria ne ha curato la realizzazione e tuttora consente che sia mantenuta davanti ad un ospedale qualificato come civile. E per confermare poi che a Portoferraio, quanto a parcheggi a servizio della struttura ospedaliera, facciamo proprio pena (specie se pensiamo a quelli dell’ospedale di Cecina dotati di posti auto addirittura coperti con pannelli solari), c’è la chicca di una palma segata, perché uccisa dal micidiale punteruolo rosso, situata proprio all’interno del disastrato parcheggino e il cui residuo mozzicone, anziché provvedere a toglierlo, è stato, alla meno peggio, recintato. 

Qualcuno, poi, ha pensato anche di metterci sopra un vecchio ed arrugginito cartello stradale: quello che indica il divieto di sosta. Che ci faccia lì quel cartello resta un mistero. A meno che il solito qualcuno abbia pensato che sia prudente non sostare col sedere su quel che è rimasto della povera palma, onde evitare pericolosi contatti con qualche punteruolo, disgraziatamente, ancora in giro.

Insomma roba da terzo mondo o, come si dice da noi ,“roba da chiodi”.