Attualità

Patrimonio Unesco

Promozione e consapevolezza, l’impegno dell’Elba. In ELBAomnes di Antonella Danesi

Nel suo Dataroom, Milena Gabanelli esplora i costi ed i percorsi dell’Unesco e delle attribuzioni dei titoli di “patrimonio”, evidenziando un elemento fondamentale tra problematiche e valutazioni conseguenti e cioè, che comunque sia, poi tocca al territorio promuovere il sito riconosciuto e inserito nella prestigiosa lista. 

Non è il caso di ritornare qui, sull’opportunità di seguire questo costoso percorso a livello nazionale (dove avvengono le designazioni) e nemmeno di cercare di evidenziare le possibilità di finanziamenti, ciò che è rilevante per il nostro territorio è che siamo inseriti nelle Riserve della Biosfera UNESCO e siamo tra i siti segnalati per quanto riguarda il patrimonio geologico. Prescindendo dalla opportunità di trasformare quest’ultimo in inserimento, comunque positivo come immagine e, come già detto, considerato i soldi che l’Italia versa, ciò che dobbiamo fare noi è tutelare il nostro patrimonio (vedi interventi di pulizia e campagne sulla plastica monouso). 

Sicuramente un dovere morale verso noi stessi e verso tutto il resto dell’umanità e, contestualmente, valorizzare e promuovere ciò che rappresenta il motore della nostra economia. Il significativo sviluppo delle attività “outdoor”, che non solo ha portato ad un incremento di visitatori, ma anche ad un “riempimento” nei mesi definiti spalla al periodo di alta stagione. Il famoso “allungamento”, ma concreto, non un luogo comune reiterato ad ogni incontro, bensì una reale opportunità, sostenibile dal sistema Elba. 

Questo diventa ancora più importane nel momento in cui una forte contrazione dei consumi a livello nazionale potrebbe riflettersi sulla domanda del “solo mare”. Anche se, in momenti difficili, in realtà si cerca evasione e una offerta basata sulla serenità, che pure il nostro scoglio offre, potrebbe essere utile per quello che rimane il core business dell’isola. 

In definitiva, si tratta di accettare che la grande varietà che deriva dalla natura, dalla stratificazione storica e dal percorso imprenditoriale che gli elbani hanno compiuto, costituisce un patrimonio immenso e che solo facendo sistema ed assumendo in prima persona, come elbani, l’onere (e l’onore) di questo percorso, possiamo sfruttare appieno.