Attualità

"Nessun aumento di tumori all'Elba"

Il sindaco Ferrari ha raccolto i dati dei decessi tumorali e i numeri sono in linea con il '93. "Il Comitato ha fatto inutile allarmismo"

In riferimento a quanto comparso su alcuni blog lo scorso 6 aprile a firma del Comitato Elba Salute circa la continua crescita dei tumori sul territorio elbano, e in particolare a Portoferraio, l'amministrazione comunale ha avviato un'indagine epidemiologica ricercando dati ufficiali regionali circa l’incidenza di tali patologie. 

I dati, forniti dall’Agenzia Regionale Toscana, informano che a fronte di 295 decessi registrati nel lontano 1993, nel 2012 sono stati 304. 

Gli screening vengono fatti ogni 5 anni perché è necessario un lungo periodo di tempo per valutare variazioni nell’incidenza di tali malattie e pertanto i prossimi dati saranno resi noti nel 2017 e informazioni circa dati che possono circolare per gli anni successivi al 2012 non debbono ritenersi validati.

Contemporaneamente la speranza di vita è aumentata di 8 anni per gli uomini e 6 anni per le donne. Per quanto riguarda l’aumento delle prestazioni che da parte del servizio di oncologia di Portoferraio questo è determinato dal fatto, positivo per i pazienti, che diversi trattamenti di sostegno, prima erogati dal medico di famiglia o a domicilio, vengono trattati oggi in regime di Day Hospital.

"Scambiare volumi di prestazioni con casistica - commenta il sindaco Mario Ferrari - e quindi incidenza di una malattia, è un errore superficiale e grave che induce a diffondere false notizie, e quando ciò avviene su argomenti così delicati si provoca un danno alla popolazione fomentando ansie ed ingiustificate paure".

"C’è inoltre da tenere presente - continua il primo cittadino - che un eventuale, ma non documentato, aumento delle presenze di pazienti affetti da patologie tumorali potrebbe essere legato anche a altre cause che niente hanno a che vedere con un aumento reale della malattia, come un miglioramento dei metodi di diagnosi che comporta una maggiore capacità diagnostica, la realizzazione di screening sulla popolazione che può portare a una identificazione e concentrazione di casi che altrimenti sarebbero diluiti negli anni, e infine la realizzazione e miglioramento di attività che funzionano come polo di attrazione per cui molti pazienti non si rivolgono più a servizi di altre aziende sanitarie ma rimangono in loco". 

Ferrari poi conclude: "Come si vede quindi un apparente aumento dei casi di una malattia andrebbe analizzato con cura e da persone capaci di valutare tutto, non solo i numeri ma anche le circostanze che ne determinano variazione, in altre parole da persone esperte e non da dilettanti allarmistici. 

Siamo ora in attesa di ricevere dati ufficiali circa l’inquinamento del suolo, delle acque potabili e del mare che saranno rese note quanto prima. Ci auguriamo che episodi d’ingiustificato allarmismo non si ripetano in futuro e invitiamo tutti a una maggiore prudenza nel diffondere non veritiere notizie di così grande portata sociale".