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Peschereccio a Montecristo, fase 2 completata

Le operazioni di rimozione del peschereccio affondato nelle acque dell'isola si sono concluse. Ora manca la bonifica del fondale marino

Si è conclusa, nelle acque antistanti l’isola di Montecristo, la seconda fase delle operazioni di recupero del relitto del Motopesca “Bora Bora”, che era affondato nel giugno del 2019 dopo essersi incagliato.

Le operazioni, come spiega in una nota l'ammiraglio Aurelio Caligiore, capo del Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera e responsabile del coordinamento del recupero del peschereccio - "sono iniziate lo scorso 5 Marzo con il recupero di una parte dei resti del peschereccio ma erano state sospese a causa delle condizioni meteo-marine non favorevoli, per poi riprendere nella giornata di ieri, approfittando di una favorevole finestra temporale di mare calmo e assenza di vento".

L'ammiraglio Aurelio Caligione, responsabile del recupero del peschereccio affondato a Montecristo

"Anche questa seconda fase di recupero si è svolta attraverso l’impiego del Motopontone “Filippo” della Società Sales spa,  ha aggiunto Caligiore -  che ha proceduto a rimuovere dal fondale marino e a riportare in superficie gli ultimi più voluminosi resti del motopesca, oltre ad un considerevole numero di pneumatici che fungevano da parabordi a protezione dello scafo. Tutto il materiale è stato successivamente sbarcato nel porto di Piombino ed avviato allo smaltimento nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge".

Per il completamento delle operazioni e la totale bonifica del fondale marino, l'ammiraglio Caligiore ha inoltre fatto sapere che "si dovrà attendere verosimilmente la prossima settimana. Infatti, già dal prossimo 29 Marzo potrebbe iniziare la terza ed ultima fase dell’intervento di recupero del “Bora Bora”, per rimuovere ciò che resta del materiale ancora presente in prossimità di Montecristo". 

"Si tratta dei residui meno ingombranti e impattanti, - ha precisato l'ammiraglio - sparsi su una superficie di circa 100 metri quadri, facilmente recuperabili attraverso l’intervento dei sommozzatori della società Stmp (Servizi Tecnici Marittimi Portuali) del porto di Piombino, i quali dovrebbero riuscire a terminare le operazioni in tre o al massimo quattro giorni." 

"Si avvicina, quindi, il momento in cui i fondali dell’isola che ha ispirato l’autore di uno dei più celebri romanzi della letteratura – in una zona di mare di straordinario pregio naturalistico, parte integrante del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e ricompresa nel più vasto 'Santuario dei Cetacei' – potranno dirsi finalmente ripuliti", ha concluso l'ammiraglio Caligiore.

Roma, 26 marzo 2021