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​Mola arriva anche il Totano moro

Una sosta all’Elba per ripartire verso l’Artico, vita e morte nell’area umida più importante dell’Arcipelago Toscano

Con la primavera arrivano nuovi ospiti a Mola: alcuni sostano per riprendere le forze, altri si fermano per nidificare, aggiungendosi all’eccezionale fauna che resiste in questo avamposto di natura sul mare.

L’ultimo arrivato di eccezione, fotografato ancora una volta da Gian Carlo Diversi il 29 marzo tra le 12,30 e le 13, è un Totano Moro (Tringa erythropus) considerato a rischio di estinzione, anche se minimo, e un ospite non usuale delle due zone umide dell’Elba: Mola e Schiopparello-Le Prade.

Il Totano moro di Mola si è solo riposato per rifocillarsi e prendere il volo verso i suoi lontanissimi territori di nidificazione nella Scandinavia settentrionale e nell’estremo nord russo, dove passerà l’estate nelle zone umide della tundra, o nelle paludi e coste marine artiche.

L’esemplare fotografato, spiega l’ornitologo Francesco Mezzatesta di Biowatching Arcipelago Toscano: "E' un Totano moro in abito non ancora nero come in periodo riproduttivo. Rispetto alla Pettegola: è più alto e slanciato, ha il becco più lungo e leggermente ricurvo in punta, ha il rosso solo sulla parte inferiore della mandibola e il sopracciglio bianco è più esteso".

A Mola è arrivata la primavera e sulla riva scorrazzano anche i corrieri piccoli (Charadrius dubius), ma insieme alla vita c’è anche la morte: quella di una femmina di germano reale (Anas platyrhynchos) trovata morta il 28 marzo e che non sembrerebbe deceduta per cause del tutto naturali.