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Mensa scolastica, costi ridotti per le famiglie

Cancellati i bollettini della terza e quarta rata per le famiglie. La giunta portoferraiese lo ha deciso in seguito al minore utilizzo del servizio

Foto di repertorio

In seguito alle numerose interruzioni del servizio per scioperi del personale scolastico e per sospensioni della didattica in presenza dovute all’emergenza Covid-19, la giunta municipale di Portoferraio, nella sua ultima seduta, ha deliberato alcuni importanti provvedimenti in merito alla partecipazione delle famiglie al costo della mensa scolastica. 

L'amministrazione comunale fa sapere che si tratta di provvedimenti che prevedono la riduzione degli importi da versare in relazione alle previste tariffe annuali forfettarie che sono suddivise in cinque rate per la scuola a tempo pieno e in due per le altre. 

Nello specifico la giunta ha deciso di non emettere i bollettini corrispondenti alla quarta rata per la scuola a tempo pieno, con una minor entrata per il Comune quantificabile in circa 21.500 euro; di riservarsi di valutare al termine dell’anno scolastico la necessità di ridurre l’importo della quinta rata qualora dovessero verificarsi ulteriori sospensioni del servizio mensa; di posticipare a giugno l’emissione della seconda rata per le scuole con un rientro settimanale, onde poterne valutare eventuali riduzioni in base anche a possibili ulteriori sospensioni.

Il servizio di refezione, iniziato per decisione del Dirigente Scolastico il 7 ottobre 2021, è stato sospeso – fino al 10 febbraio 2022 – per 22 giorni nella scuola primaria a tempo pieno e, per un numero di giorni variabile da classe a classe e da sezione a sezione nelle scuole primarie “Battisti” e “San Rocco”. Il consiglio di istituto ha inoltre deliberato la sospensione delle attività didattiche nei giorni 28 febbraio e 1 marzo con conseguente mancata erogazione del servizio mensa.

“Abbiamo deciso di ridurre la compartecipazione al costo del servizio mensa richiesta alle famiglie –spiega il sindaco Angelo Zini – perché, a seguito della sua mancata erogazione per diversi giorni, c’è stato un risparmio di spesa ed è giusto che a beneficiare di esso siano in primo luogo i cittadini”.