Politica

"Malasanità, il primo malato è il sistema"

Marcello Camici, docente universitario e dirigente medico in pensione, pubblica un intervento critico sulle politiche sanitarie e il sistema italiano

"Malasanità: con questo termine intendo non solo gli episodi di malasanità ma il sistema sanitario nazionale, detto servizio, che non è efficiente, che non funziona bene".

Comincia così l'intervento critico del professor Marcello Camici, medico, docente universitario e dirigente medico in pensione. 

"Non sempre è così ma, purtroppo, assai spesso lo è. E’ un fenomeno complesso che, semplificando, riguarda sia il comparto sanitario che amministrativo. Alla malasanità i due comparti concorrono insieme. Mi fermo a parlare con poche parole solo sul comparto sanitario. 

Per capire come esso possa concorrere alla malasanità è dalla formazione del medico che possono nascere risposte. Università e ospedale sono luoghi di formazione del medico e da qui possono uscire fuori medici poco preparati professionalmente e umanamente, medici che poi causeranno malasanità. 

Una cattiva formazione che trova le origini nei malanni dell’amministrazione pubblica italiana dove la raccomandazione si sostituisce al merito e l’appartenenza politica si sostituisce all’imparzialità. Malanni che ho constatato sul campo, come medico che ha lavorato all’università e all’ospedale per quasi cinquanta anni. 

Questo stato di cose che definisco deficienza di laicità della pubblica amministrazione è uno dei perni di un libro che ho scritto, dal titolo La mia università. Racconto breve e semplice di pura fantasia (pubblicato da TGbook editore nel 2014).

Romanzo in cui l’azione del racconto è ambientata nell’università italiana dove un giovane medico è protagonista che si muove in un mondo accademico nel quale dominano adulazione e, più in generale, dove tutti sono ossequienti al potere accademico per poter emergere e fare carriera. 

I malanni sopra indicati si inscrivono nel capitolo più generale della corruzione nella pubblica amministrazione . Non sempre è così ma, purtroppo, assai spesso lo è".