Cronaca

Lutto in Toremar, è morto Stelio Montomoli

Si è arreso a una lunga malattia Stelio Montomoli, presidente di Toremar, e figura di spicco della sinistra nella Val di Cornia, il ricordo di Anselmi

Stelio Montomoli è deceduto nella giornata di oggi: il presidente di Toremar si è arreso alla malattia contro cui combatteva da tempo.

Nato a Campiglia Marittima nel 1943. Montomoli iniziò a lavorare come operaio, nella fabbrica siderurgica La Magona d’Italia nella quale divenne delegato di reparto e nella quale comincia la sua carriera politica che lo porterà, nel 1979, a essere eletto segretario di zona della Fiom-Cgil. Divenne funzionario del PCI e per 7 anni il ruolo di segretario della Federazione Pds Piombino Val di Cornia. Successivamente svolgerà il ruolo di segretario generale dell’Autorità Portuale di Piombino prima di essere chiamato alla presidenza di Toremar.

Noto anche per la sua attività letteraria, nel 2004 pubblica il suo primo romanzo, Di giorno e di notte, cui seguono La tomba del Lucumone (2006) e Intrigo etrusco (2007).

Lo ricorda un suo compagno di avventura, il consigliere regionale e ex sindaco di Piombino, Gianni Anselmi: "Stelio era malato da tempo, ha combattuto. Lo ha fatto per tutta la vita nel sindacato e nella sinistra, lavorando nelle istituzioni portuali. Lo ha fatto conservando sempre una lucidità eccellente, e con quella capacità di argomentare che ne faceva un punto di riferimento anche per chi dissentiva da lui, come anche a me è talvolta capitato. 

Ma non c'era una volta che si terminasse una conversazione, uno scambio di opinioni, un confronto privato o pubblico con Stelio senza la sensazione di uscirne arricchiti. Lui era uno della "vecchia guardia" che aveva favorito l'innovazione e anche il cambiamento della politica locale, senza rivendicare egemonie o condizionare le scelte; per questo lo ascoltavo sempre con attenzione. Lui mi rispettava e io contraccambiavo.

Amavo ricordargli, scherzosamente, di quando lasciò il partito (allora i DS) in occasione della mia prima candidatura a sindaco e di come fui io a chiedergli di tornare per darmi una mano alla stesura del programma sulla portualità. Accettò. Nel 2012 mi consegnò il manoscritto del suo nuovo libro, che si sarebbe poi intitolato "Il Mondo oltre i tempi confusi". Nel romanzo, ambientato nel futuro, io ero il sindaco Vanni, e voleva un'opinione da me. Il titolo del manoscritto era "L'Ultimo sindaco". Sono andato a trovarlo a casa alcuni giorni fa, era stanco ma ancora positivo, con Vittoriana accanto. L'ho salutato come si saluta un amico e un compagno di viaggio leale. È morto il 2 giugno, era un uomo intriso dei valori della Repubblica e come tale dovrà essere ricordato".