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​Lotta all’ictus: al via uno studio per l'Elba

Riguarderà la fibrillazione atriale e coinvolgerà medici, farmacisti e popolazione per una diagnosi di quest’aritmia asintomatica, ma letale

Si svolgerà sabato 1° ottobre al Grand Hotel Elba International di Capoliveri la seconda edizione del convegno dal titolo Ictus Elba 2016 - I punti caldi.

"Lo spirito di questo convegno - spiega Plinio Fabiani, direttore della UOC Medicina di Portoferraio - è di divulgare scientificamente le conoscenze relative a questa patologia a tutti gli operatori coinvolti nella prevenzione cura e riabilitazione di questa patologia, con particolare riferimento al territorio elbano, che con le sue peculiarità e limitazioni insite nell’insularità, può rappresentare un laboratorio per gestire in rete le sfide organizzative che l’ictus presenta. 

L'Ictus cerebrale rappresenta in Italia la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. E’ fondamentale quindi non sottovalutare questa patologia, capirne i fattori di rischio in modo da compiere una prevenzione capillare, oltre che riconoscerne i sintomi precoci. Il pronto riconoscimento può consentire di limitare i danni e, in alcuni casi, il recupero completo".

"Tutti gli anelli della catena sanitaria - continua Fabiani - sono fondamentali. Per questo i mezzi di comunicazione, la Medicina Generale, il 118, fino alle figure specialistiche ospedaliere, a tutti i livelli, devono essere coinvolte con la stessa intensità e dedizione. Come sempre però la prevenzione rappresenta la strategia vincente, attraverso l’identificazione dei fattori di rischio.

Un particolare rilievo è stato dato al problema della fibrillazione atriale, aritmia subdola, che aumenta fortemente la sua incidenza con l’età. Spesso è asintomatica o dà scarsi sintomi, ma ha un peso rilevante sul rischio di ictus, dato che lo aumenta di ben cinque volte. È al via uno studio epidemiologico calibrato sull’Isola d’Elba che coinvolgerà medici di famiglia, farmacisti e popolazione elbana, volto alla diagnosi precoce di quest’aritmia, che può rimanere misconosciuta per molto tempo ed emergere clinicamente quando è ormai troppo tardi, con l’ictus.

I pazienti con fibrillazione atriale e almeno un altro fattore di rischio sono candidati per questo alla terapia anticoagulate orale, secondo le più recenti linee guida. Anche l’ipertensione rappresenta un fattore di rischio di rilievo, in grado di pesare sulle malattie cerebrovascolari perfino di più che sulle malattie coronariche".

Oltre a Plinio Fabiani, in qualità di presidente del congresso, sarà presente anche Gianni Donigaglia, responsabile della Zona Elba per l’Azienda USL Toscana nord ovest.