Cultura

Lingua sarda e arcipelago toscano

La sala Gran Guardia ospiterà un incontro dal titolo Appunti linguistici sulla Sardegna contemporanea, esaminando le contingenze fra le due realtà

L’incontro è il primo di un ciclo di appuntamenti organizzati dall’associazione culturale sarda “Bruno Cucca” con il patrocinio del Comune di Portoferraio, e tenuti dal prof. Simone Pisano. 

Ricercatore presso l’Università “Guglielmo Marconi” di Roma, dove insegna Linguistica generale, Linguistica applicata, Fonetica e Fonologia, Pisano partirà da un’introduzione terminologica sulla distinzione tra lingua e dialetto per addentrarsi nella situazione linguistica della penisola e approfondire la complessità dello spazio linguistico italiano. 

Un interessante excursus riguarderà i contatti e la parziale “continuità” tra l’Arcipelago Toscano, la Corsica e il nord Sardegna, mentre tutta la parte centrale della conferenza sarà imperniata sull’attuale realtà linguistica della Sardegna, con riferimenti specifici alle principali peculiarità del sardo rispetto al mondo neolatino. 

"All’interno del mondo romanzo, cioè di tutte le lingue che discendono dal latino – spiega il docente universitario - le parlate sarde hanno una fisionomia propria anche se, nella morfologia, condividono una serie di caratteristiche che le avvicinano maggiormente alle lingue neo-latine occidentale, come il castigliano, il catalano, il portoghese e il francese medievale. 

Sostanzialmente il sardo è dunque diretta emanazione del latino parlato anticamente sull’isola, ma soprattutto a livello lessicale ci sono testimonianze non trascurabili delle lingue impiegate precedentemente alla conquista romana (sostrato paleo sardo e punico), nonché di quelle dei diversi dominatori succedutisi in Sardegna dopo la caduta dell’Impero Romano (superstrato bizantino, pisano, ligure, catalano, castigliano e italiano moderno".

Sala della Gran Guardia, sabato 16 gennaio, ore 16,30.