Cultura

"La villa romana delle Grotte non era una villa"

Questa la clamorosa novità emersa dopo la fine della terza campagna di scavi e annunciata dal professor Franco Cambi dell'Università di Siena

Il professor Franco Cambi e l'assessora Nadia Mazzei

Una notizia abbastanza clamorosa quella emersa durante la conferenza stampa che si è svolta presso la villa romana delle Grotte, sabato 16 Ottobre, in occasione della terza campagna di scavi archeologici.

Il complesso delle Grotte – ha spiegato il professor Franco Cambi dell'Università degli Studi di Siena e responsabile del progetto – non è una Villa marittima romana, perché mancano ambienti residenziali tipici delle ville romane, ma non per questo è meno importante.”

La reazione alle novità di quest’anno non ha colpito solo i visitatori, perché, insieme al logo della Fondazione, sulla bianca e spiritosa T-shirt di rito degli archeologi campeggiava la battuta: “Ceci n’est pas une villa”, cioè, questa non è una villa, parafrasando un celebre quadro di Magritte, come ha spiegato il dottor Edoardo Vanni

"“Acqua, acqua, acqua”: la parola, ripetuta e spiegata dal professor Cambi, - si legge in una nota della Fondazione Villa Romana delle Grotte- era da tanto tempo nelle indagini alla Villa romana delle Grotte. Si sapeva, e lo si vede ancora, che l’acqua ha avuto un ruolo fondamentale nell’architettura del complesso romano, per le terme, le tubature, tante piscine e giochi d’acqua, le grandi cisterne. Mai come ora però il ruolo di questo elemento aveva assunto un rilievo così fondamentale, tanto da farlo diventare il cuore delle nuove indagini in corso. L’importanza dell’isola d’Elba, conosciutissima per la navigazione in tutto il Mediterraneo antico, era legata sia alla sua posizione strategica, ma collegata indissolubilmente alla ricchezza delle sue falde acquifere, alla sicurezza di approvvigionamento dei navigatori. Ritroviamo allora una vivida testimonianza di questa ricchezza proprio alle Grotte, che da ora in poi dovremo abituarci a non chiamare piu’ “Villa marittima”, ma … qualcos’altro che rimane ancora da approfondire".

Cambi ha infine detto che molto probabilmente nel complesso delle Grotte ci sarebbe stato anche un santuario che sarebbe testimoniato da vari frammenti di repertori archeologici rinvenuti nel tempo e conservati presso il museo archeologico della Linguella.

Quindi la storia dell'edificio sarebbe tutta da scoprire e riscrivere, in base ad ulteriori e successive ricerche.