Cronaca

La Soprintendenza boccia i parcheggi costieri

Per la Soprintendenza il Comune avrebbe adottato un "Iter autorizzativo decisamente anomalo" per i parcheggi a servizio delle spiagge

"Iter autorizzativo decisamente anomalo". E' con questa definizione che la Soprintendenza si esprime sul parcheggio costiero dell'Acquaviva affidato dal Comune alla società Futura Sas, la stessa che gestisce il parcheggio a pagamento di Capo Bianco.

Il pesante giudizio, e il conseguente invito all'amministrazione comunale di relazionare con urgenza in merito, è contenuto nella lettera pervenuta al Comune, al Segretariato Regionale MiBact della Toscana, alla Regione Toscana, al Corpo forestale dello Stato, alla Procura della Repubblica di Livorno e per conoscenza a Legambiente Arcipelago Toscano, lo scorso 10 agosto.

Il caso sollevato da Legambiente e da alcuni privati, del quale si è interessato in fase preliminare il TAR della Toscana (respingendo la richiesta di sospensiva) e che quest’estate ha visto la protesta di numerosi cittadini e l'intervento dell'ex sindaco Roberto Peria. Secondo la Soprintendenza: "Considerato che l’area è interessata da vincolo paesaggistico - si legge nella missiva - l’iter autorizzativo appare decisamente anomalo rispetto al contenuto dell’art. 146 del citato Codice e prefigura un ruolo assolutamente passivo dell’organo ministeriale nella gestione del paesaggio".

"Numerose foto evidenziano il taglio di alberature di consistente sezione, successivamente accatastate, e recenti modificazioni della morfologia del terreno con segni evidenti di livellamento". 

Operazioni che il Comune aveva avallato e sulle quali la Soprintendenza solleva parecchi dubbi chiedendo chiarimenti urgenti alla giunta Ferrari e contemporaneamente richiama le altre amministrazioni comunali a un più ligio rispetto "delle disposizioni del Codice del Paesaggio, ai fini dello snellimento delle procedure di valutazione degli interventi sul paesaggio, nell’ottica di uno spirito di collaborazione teso a un generalizzato incremento della qualità complessiva dei progetti presentati".

Legambiente commenta così il documento: "Quello ed altri parcheggi costieri hanno determinato il caos lungo la strada Portoferraio – Enfola, dato che si sono trasformati in attrattori di traffico e non in smaltitori come presumeva l’amministrazione comunale, nonostante ogni esperienza precedente dimostrasse il contrario".

"Nonostante questa pesante censura, nei giorni a nelle settimane successive all’invio della nota non sono mancate le dichiarazioni di qualche amministratore portoferraiese che diceva che era tutto a posto, pur lamentandosi dei troppi vincoli paesaggistici e urbanistici".