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La leggenda di Mago Chiò in un libro

Giuliano Giuliani racconta le vicende di un personaggio elbano tra storia e leggenda che si distinse per la passione delle arrampicate

Qualche giorno fa tramite YouCanPrint è uscita la pubblicazione Mago Chiò, Vita e Leggenda del Primo Free-Climbing della Storia, di Giuliano Giuliani.

Mago Chiò era vissuto nella seconda metà dell’Ottocento ed era nato Portoferraio. Era un tipo eccentrico e analfabeta. Non aveva né arte né parte, come si dice, anche se all’anagrafe era stato scritto: di professione bracciante.

Viveva nell’antica Fortezza medicea, era conosciuto da tutti e aveva amici sia fra i notabili che fra gli altri cittadini ed era noto per le sue funamboliche azioni.

Gli amici più importanti erano due fiorentini: il Farmacista della città Gio Batta Pezzolato, da alcuni anni trapiantato all’Elba, e il celebre pittore Telemaco Signorini fondatore della storica corrente pittorica dei macchiaioli.

Il Mago Chiò era solito arrampicarsi ovunque potesse, fosse un dirupo, una falesia, una montagna, insomma una qualsiasi asperità come diceva lui che “andasse in qualunque pericolo di vita, in qualunque altezza che possa restare incredula al popolo”. 

Si racconta che si arrampicò sulla “Torre pendente di Pisa”, poi sulla “Cupola del Brunelleschi” e infine sulla “Torre degli Asinelli”: primo essere umano ad salire e discendere dai tre monumenti più belli e celebri del mondo.

Fu proprio Mago Chiò, secondo il racconto dell'autore fu un primo vero free-climbing della storia dell’arrampicata libera. Si tratta di un personaggio, spesso citato anche nelle battute quotidiane, che è entrato nella storia e nella leggenda del territorio.