Attualità

La festa di fine vendemmia a Montefabbrello

Dopo due anni di stop torna la zampicatura dell'ansonica nel palmento. Il gemellaggio con la Festa dell'Uva di Capoliveri e con Diversamente Sani

La zampicatura dell'ansonica a Montefabbrello

Un tuffo nel passato delle tradizioni elbane, fra sapori di un tempo e riti dimenticati. Dopo due anni di stop, causati dalle condizioni climatiche che avevano anticipato la vendemmia, è tornata quest'anno nella giornata di  lunedì 24 settembre la tradizionale Festa di Fine Vendemmia organizzata dall'azienda agricola Montefabbrello per salutare insieme ad amici e professionisti dell'enogastronomia elbana la conclusione della raccolta dell'uva nelle campagne elbane.

Prima dell'inizio del rito della zampicatura dell'ansonica due importanti novità, volute da Dimitri Galletti, proprietario dell'azienda agricola e  ideatore della festa. Innanzitutto un gemellaggio con la Festa dell'Uva di Capoliveri, che ha partecipato con i quattro caporioni di Fosso, Baluardo, Fortezza e Torre e con alcuni figuranti in costume d'epoca, quasi a sancire l'apertura di un periodo dedicato alla vendemmia e alle cantine che si è aperto con la festa di Montefabbrello e che si chiuderà ufficialmente con la Festa dell'Uva di Capoliveri domenica 7 ottobre. E poi un'altra presenza importante, quella dei volontari di Diversamente Sani Onlus, l'associazione vicina ai malati oncologici dell'isola, alla quale i presenti hanno dedicato le loro piccole ma generose offerte. Presente per un saluto di buon augurio anche il sindaco di Portoferraio, Mario Ferrari: "Sono venuto a salutare una delle eccellenze del nostro territorio - ha detto il sindaco - e mi ritrovo ad emozionarmi per la ripetizione di un rito che fa parte delle nostre tradizioni e della nostra infanzia".

Subito dopo, tutti sul palmento, grandi e piccini  a schiacciare l'ansonica a tempo di musica fino quasi al tramonto. Nel frattempo, fra un brindisi e l'altro, Dimitri Galletti ha voluto dedicare un suo riconoscimento a Pierluigi Baiocchi, anziano viticoltore riese, per la passione con cui ancora oggi in maniera quasi eroica cura le sue vigne di procanico, biancone e alicante situate sulle pendici del Volterraio.