Politica

"Il distretto sanitario elbano è il minimo"

Gianluigi Palombi, coordinatore Isola d'Elba e responsabile provinciale sanità di Forza Italia interviene in difesa del sindaco di Portoferraio

"Probabilmente gli esponenti del PD elbano non sanno che il sindaco è autorità sanitaria locale e, nell’esercizio delle sue funzioni, è il responsabile della salute dei suoi cittadini. In quest’ottica, ogni intervento del sindaco di Portoferraio Ferrari e dei suoi colleghi in tema di sanità, non solo rappresenta un diritto, ma è anche un dovere dal quale i nostri sindaci non si sono mai sottratti".

L'esponente di Forza Italia, Gianluigi Palombi, interviene così in difesa di Mario Ferrari, sindaco di Portoferraio, che aveva commentato il riconoscimento del distretto Elba nella legge di riforma regionale come "un contenitore vuoto" e al quale aveva risposto il Pd elbano muovendo critiche di opportunità. 

"L’accusa di strumentalizzare un problema ogni qualvolta si prenda specifica posizione - continua l'azzurro - è un leit motiv costante nella dialettica piddina che malcela l’incapacità, o forse addirittura l’impossibilità, di sostenere un dibattito che si basi sulla concretezza e sulla centralità del tema in questione. Se poi quest’accusa viene rivolta a colui che sta semplicemente esercitando un suo diritto-dovere istituzionale, non si può non citare, "su ciò di cui non si può parlare è bene tacere".

"Entrando più nello specifico, è indubbio che, ogni qualvolta si affronti il difficile tema della organizzazione della sanità elbana, si risponda con il mantra in cui si sottolinea che “che recentemente la regione Toscana con l'articolo 145 inserito nella legge di riforma della sanità, ha riconosciuto le peculiarità insulari”. Tale riconoscimento è “leggermente” tardivo se consideriamo che l’isola d’Elba si staccò dalla terraferma termine delle glaciazioni. 

La conferma quindi del distretto sanitario elbano non può essere continuamente e, questo sì, strumentalmente, considerata una grande vittoria - conclude Palombi - ma è semplicemente la scelta più ovvia e congrua stante le peculiarità del nostro territorio. Ma l’organizzazione in distretto autonomo è semplicemente una strutturazione logistica e poco c’entra con le serie problematiche affrontate dal sindaco di Portoferraio che presuppongono ben altre prese di coscienza e, conseguentemente di posizione, da parte degli organismi preposti".