Cronaca

I commercianti del centro bocciano il Comune

Un'indagine di Confesercenti fra gli operatori del centro storico evidenzia le criticità: il 97% esprime un giudizio negativo sul decoro della città

Alto livello di degrado nel centro storico, pochi eventi e microcriminalità diffusa. Sono queste, secondo l'indagine condotta da Confesercenti, le principali accuse che i commercianti del centro storico rivolgono all'amministrazione comunale di Portoferraio.

Il sondaggio, presentato questo pomeriggio in un incontro pubblico a cui hanno partecipato i vertici dell'associazione di categoria, il vice sindaco Roberto Marini, l'assessore alle attività produttive Angelo Del Mastro e una delegazione degli esercenti, ha preso in considerazione un campione di 106 attività commerciali del centro e ottenuto risposte da 79 di loro.

Ai commercianti è stato chiesto quali sono i problemi più sentiti e quali le soluzioni da adottare per incentivare il commercio nel centro. Il dato negativo più pesante riguarda il decoro: il 78% pensa che il centro sia trascurato e il 17,5% pensa che il livello sia appena accettabile, nel complesso il 97% esprime una valutazione negativa.

Seconda questione molto sentita è quella relativa alla microcrminalità: il 15% lo ritiene un problema gravissimo, il 47% pensa che il fenomeno esista e sia un problema mentre solo il 27% pensa che esista ma non preoccupi. L'85% dei commercianti indica nell'abusivismo un problema che incide sulle loro finanze e l'84% ritiene che il Comune si occupi poco dei commercianti (46% attenzione insufficiente, 38% attenzione scarsa).

Allargando lo spettro d'indagine, è stato chiesto cosa bisognerebbe fare per valorizzare le Fortezze Medicee, che la gran parte degli operatori hanno indicato come sottoutilizzate: il 30% chiede che siano realizzati spettacoli al loro interno, il 26,8% ritiene che si debba cercare una convenzione con alcuni privati per rilanciare il sito e ancora il 26,8% pensa che si debba facilitare l'accesso ai bastioni.

Passando alla mobilità in centro storico, alla domanda su quale sia l'intervento più urgente, il 31,85% ha risposto investimenti in mobilità sostenibile, il 29,63% ha chiesto più parcheggi e il 20% servizi navetta con le frazioni.

I dati raccontano anche di un ricambio fra gli operatori del centro: circa il 30% dichiara di essere aperto da meno di 5 anni mentre 12 imprese sono nate da meno di un anno. Tutti si dicono strettamente legati al turismo (83%) ma solo il 25% si dichiara stagionale, cioè resta aperto meno di dieci mesi all'anno.

“Dall’indagine, si ricava l’impressione di una città viva dal punto di vista commerciale - dichiara Franco De Simone, presidente locale della Confesercenti - basti pensare che tre quarti, o meglio, il 73.79% delle attività, dichiarano di essere aperte tutto l’anno o quasi. 

Naturalmente dalle risposte ai quesiti emergono luci ed ombre. Appare molto forte, tanto per fare un esempio,la preoccupazione per questioni inerenti la sicurezza, la microcriminalità e la vigilanza. Problemi che non possiamo permetterci di trascurare. Ma anche l’attenzione a questioni come il decoro urbano, la segnaletica turistica, la pulizia delle spiagge e l’abusivismo commerciale, hanno riscontrato, nell’indagine, una forte preoccupazione ed una richiesta, all’amminstrazione pubblica di intervento immediato”.

“Siamo consapevoli, che i Comuni non stiano vivendo il suo maggior periodo di splendore, dal punto di vista delle risorse economiche, ma le aziende del commercio - conclude De Simone - vivono un momento particolare, e soffrono più che in altri periodi la carenza di servizi e la scarsa attenzione che la pubblica amministrazione, intesa in generale, sta riservando loro, su tutto, con le questioni della fiscalità e tutte le varie forme di tassazione (smaltimento dei rifiuti ad esempio)”.