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Giorno della Memoria, il messaggio di Ancr

Il presidente dell'Associazione nazionale reduci e combattenti invita ad osservare un minuto di silenzio alle ore 12. Per non dimenticare l'Olocausto

L'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz

"L’emergenza pandemica non deve portarci ad abbassare l’attenzione sui tanti episodi di odio, razzismo, offesa dei diritti umani, grandi e piccoli che siano, che ancora oggi minacciano il nostro vivere civile".

Si apre così un intervento a firma di Francesco Semeraro, presidente Ancr (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci), Sezione di Portoferraio e Porto Azzurro.

"Perché se è vero che il passato è passato è altrettanto vero, purtroppo, che, passano gli anni ma il presente continua a non migliorare. - prosegue la nota di Ancr - È un presente che, non sempre con atti eclatanti come l’Olocausto, ci obbliga a fare i conti con quello che siamo. Il presente è una ragazza di diciannove anni che viene insultata, beffeggiata e riempita di sputi perché è cinese o di pelle scura. È un bambino bullizzato di dieci anni che si toglie la vita. Forse perché gay, forse perché obeso, forse solo perché introverso. Il presente è anche la sofferenza di due persone molto anziane entrambe fratturate gravemente lasciate in un letto d'ospedale a piangere in solitudine e nel dolore con la speranza che dopo quasi una settimana qualcuno si decida ad operarle o trasferirle in un luogo più umano".

"Per non dimenticare. - prosegue Ancr - Le storie dei viaggi verso i campi di sterminio sono tristemente somiglianti tra loro. Bambini, anziani, uomini e donne strappate alla loro vita per andare verso l’orrore. Un vagone in cui non c’era posto per sedersi ammassati uno sull’altro, con della paglia sporca. In un angolo un secchio per le urine, nel quale ci si accucciava pietosamente coperte agli sguardi dai corpi degli altri compagni di sventura. All'’arrivo ad Auschwitz i vagoni venivano portati sulla jedenrampe, (una diramazione ferroviaria costruita a poca distanza dalla stazione principale) la divisione tra ebrei e non ebrei bambini e adulti, tra chi doveva vivere e chi doveva morire subito e chi poteva servire alla scienza nazista per fare esperimenti. Gli anziani, i bambini e le persone considerate non utili per il lavoro venivano messe subito su un camion e inviate alla camere a gas".

"Nei campi di sterminio non si vedeva mai il sole, era coperto da nuvole di cenere. E quando la cenere si posava sui deportati e la toccavano era unta e appiccicaticcia. Era cenere di umana. A mezzogiorno fermiamoci un minuto per ricordare i milioni di vittime innocenti dell'Olocausto", conclude il presidente di Ancr.