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Fumi nei porti, i sindaci si mobilitano

Dopo la lettera del primo cittadino di Civitavecchia ai sindaci delle città portuali, il sindaco di Porto Torres scrive al premier Gentiloni

Fumo nel porto di Portoferraio

Dopo Civitavecchia e Genova, ecco Porto Torres. E' dal porto sardo che arriva l'ultima voce - quella del sindaco - a levarsi contro il problema dell'inquinamento portuale da fumi delle navi. "Vanno presi provvedimenti urgenti per tenere sotto controllo e ridurre l'inquinamento da trasporto marittimo". Lo dichiara stavolta il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler, che ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al ministero all'Ambiente Gian Luca Galletti per sollecitare l'applicazione del dlgs del 16 luglio 2014 n. 112. Il primo cittadino sardo ha scritto al premier Gentiloni per manifestare le sue preoccupazioni in merito al crescente fenomeno dell'inquinamento dovuto al trasporto marittimo. L'iniziativa del sindaco Sean Wheeler si inserisce in quella portata avanti dai colleghi delle città portuali italiane e che ha visto il Comune di Civitavecchia come promotore dell'iniziativa. "Ho sposato da subito l'idea del sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino - spiega Sean Wheeler - il governo nazionale temporeggia sui temi ambientali, dando poca importanza al fenomeno dell'inquinamento e soprattutto dimenticandosi di far applicare un decreto legislativo di tre anni fa. Inmolte città di porto non sono rispettati gli standard della qualità dell'area previsti dal Dlgs.155/2010 ed in altre i dati sanitari rivelano alti tassi di mortalità legati alle malattie correlate all'inquinamento".

"Ricordo inoltre - dice ancora il sindaco Wheeler - che la massima emissione dei fumi si verifica in navigazione ed in particolare quando le navi effettuano le manovre di approdo e di partenza".

"Per questo motivo, - conclude il primo cittadino di Porto Torres - , chiedo al premier Gentiloni e al ministero Galletti che per tutte le zone di mare venga applicato al più presto un tenore massimo di zolfo nei combustibili navali pari allo 0,10% in massa, stipulando specifici accordi”.