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"Eternit a Colle Reciso, a chi compete?"

La segnalazione di Riccardo Nurra, consigliere comunale del Comune di Portoferraio, segnala il pericolo ambientale e per la salute di alcuni rifiuti

Eternit a Colle Reciso

Dopo le segnalazioni dello stato di degrado di alcuni punti della zona di Colle Reciso (qui l'articolo), che si trova tra Il Comune di Portoferraio e il Comune di Capoliveri, arriva un'altra segnalazione relativa a lastre di eternit abbandonate a bordo strada.

A segnalarlo è Riccardo Nurra, consigliere comunale di minoranza nel Comune di Portoferraio.

"Quando, facendo un tratto di strada a piedi, partendo da Colle Reciso e andando verso i Mulini a vento verso Campo, mesi fa, - segnala Nurra - mi sono imbattuto in un mucchio di eternit, di cui qualche delinquente si  era voluto disfare, lasciandolo abbandonato a 'sfarinarsi' lungo il bordo strada di un percorso magnifico, ero veramente contrariato". 

"Quando però sabato scorso ci sono tornato, - aggiunge Nurra - dopo tanto tempo e ho trovato tutto come avevo lasciato mesi prima, anzi ovviamente peggio, mi sono vergognato soprattutto perché nello stesso momento sopraggiungeva un gruppo di uomini in bici, suppongo 'forestieri' che scambiandosi ironiche osservazioni evidenziavano di aver visto già quello sconcio tempo prima".

"Non so chi deve vigilare, - prosegue Nurra - ma credo dovrebbero essere coinvolti vari soggetti e prima di tutti il Parco che dovrebbe con frequenza verificare lo stato dei percorsi ed eventuali danneggiamenti, agendo poi per il ripristino. Ma nessuno va a vedere ? O si fa finta di niente. Si deve lasciare tutto così, fino a quando tutta l'eternit sarà sbriciolata e dispersa nel bosco sottostante? E i Comuni e le Forze dell'Ordine non devono essere coinvolti?"

"Non mi meraviglio - aggiunge Nurra - che sia stato abbandonato in modo incosciente tale materiale. Ho avuto varie esperienze in zona per pulire il bosco lungo quella strada. Si è trovato di tutto anche oggetti molto pesanti e inquinanti. Quello che mi meraviglia però è notare questo abbandono e questo modo di pensare: 'Qualcun altro provvederà'. Ma non è questo il modo di 'tenere' un territorio dove senza meriti abbiamo avuto la fortuna di nascere e di viverci".