Attualità

Elba 21/27, punto e a capo

Osservatori ed amministratori di oggi e di ieri discutono online sul futuro dell'isola. Serve conoscere tutte le opinioni e un progetto tecnico

La pandemia ha accorciato le distanze ma non ha ristretto il mondo e l'economia resta sempre globale. Oggi le imprese devono riscoprire il mercato locale - "fai le vacanze nel tuo paese" è il mantra del momento - ma la visione del futuro non può che essere internazionale.

Abbiamo infatti titolato Elba 21/27 perchè ci riferiamo al nuovo bilancio europeo ed alla Politica di Coesione dell'Unione Europea che dal 2021 al 2027 sarà di nuovo finanziata dai fondi FESR e FSE+.

Fondi che anche per l'Elba possono essere il propellente per un ripartenza, un propellente che può solo innescare il turbo di un auto e non certo muovere sette piccoli ciclomotori. Gli elbani lo sanno ma vogliono capirlo meglio. Ed allora perchè non promuovere prima una indagine per registrare il sentiment locale e poi un studio tecnico, serio e super partes, per uno nuovo modello amministrativo dell'isola ?. 

QUInews, per quanto di sua competenza, è disponibile a dare il proprio contributo, così come ha già fatto Gabriele Canè scrivendoci venerdi scorso.

Alla lettera del noto giornalista, amante dello scoglio e socio della Fondazione Elba, hanno poi fatto seguito gli interventi di Barbetti e di Ferrari ai quali Canè ha risposto inviandoci la lettera che pubblichiamo integralmente qui sotto.

Marco Migli - Direttore QUInews

© Riproduzione riservata

________________________________________________________________________

Gentile direttore, 

le rubo ancora qualche riga per alcune considerazioni sul dibattito innescato dalla Fondazione Isola Elba. Mi pare infatti che l'esigenza di una maggiore concentrazione e operatività amministrativa sia condivisa dalla maggioranza degli osservatori. Il sottoscritto, come la Fondazione, ha parlato di Comune unico; l'ex sindaco di Portoferraio Mario Ferrari di Conferenza permanente dei sindaci; il vice sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti, nell'ambito di un progetto molto ampio e articolato, dell'istituzione di una Comunità isolana, già prevista da una normativa del 2000. Insomma, il fatto che l'Elba abbia bisogno di una organizzazione amministrativa coordinata e unitaria, operativa e non solo formale, superando la attuale frammentazione, da tempo è sotto gli occhi di tutti. Ed è riemersa ancora di più ora in una fase di crisi sanitaria e economica, e di un difficile rilancio che richiede coesione, unità e rapidità delle decisioni. A cominciare da quella di dotarsi di uno strumento amministrativo adatto ai tempi e ai bisogni. Aggiungo e chiudo che nel manifesto di Barbetti si segnala un'altra idea meritevole di approfondimento: l'Elba zona franca urbana. Strumento che può favorire investimenti e sviluppo.

Gabriele Canè